vivamerlin vive

vivamerlin vive

giovedì 9 febbraio 2012

Caccia ai fantasmi: problemi pratici e questioni morali.

Domenica, 28 Novembre 2010


Ho raccontato in un post precedente del come ho cercato di "afferrare il diavolo per la coda”. In realtà, uno spirito di uomo pesa solo 25-30 grammi e spesso appare anche più piccolo di una coda di gatto. Non sapevo se avessi o no acchiappato il diavolo, ma ben presto sentii un suo colpo (gli spiriti, nell’epoca d’oro dello spiritismo furono detti “spiriti battitori” proprio perché capaci di battere colpi, colpi che chiunque poteva udire, con cui rispondevano alle domande, secondo un codice stabilito: per es. non con un colpo, sì con due colpi…). Non mi stupii del fatto quando mi accorsi, mettendo la mano alla bocca del tubo aspirante sentii che era fievole. Non sapevo come reagire a questa scoperta. Lascio l’aspirapolvere presso il letto, a portata di mano, sperando che “il tempo porti consiglio”
Dopo l’attacco però il diavolo diventò cattivissimo e mi attaccò per due notti di fila. Io non mi ero vestita per resistere ad un forte attacco. Non avevo sparso, a goccia a goccia, due bottigliette di liquido pungente sul mio pigiama, cosa che avevo fatto le notti precedenti e che ho consigliato tempo fa. Se l’avessi fatto do per scontato che sarebbe andata meglio. Avevo solo sparso poche gocce in qualche punto, ma non dappertutto. Il diavolo ha trovato un varco libero verso il cuore e mi ha vampirizzato a fondo. Al mattino la gioia di vivere era passata e io ho cominciato a rivolgere a Dio delle frasi che, a ripensarci, avevo letto senza capire bene il significato e le possibili circostanze in cui avevano potuto essere possibili. e cioè pensavo tra me e me: “Sarebbe stato meglio non essere mai nata… priva di gioia nel cuore…”, con uno stato d’animo piagnucoloso e infantile. Poi è arrivato dall’alto un semplice chiarimento e che mi ha ridato la forza per portare la mia croce..
         Per qualche giorno io non azionai l’aspirapolvere, poi però ci riprovai, come prima reazione ad un colpetto che in ogni caso mi disturbava, a due metri da me che leggevo. Poi, senza preoccuparmi del risultato, cominciai ad osservare meglio il mio aspirapolvere, marca Miele. Mi accorsi che la velocità era al minimo, cioè a 300 e che aveva un massimo ben più alto: 1600. Inoltre, cercando di capire in che modo avrei potuto poi chiudere l’apertura del tubo, nel caso che avessi preso il criminale, pensai a qualche soluzione. Un semplice sacchetto di plastica, da chiudere poi semplicemente stringendolo bene con uno o più elastici. Meglio ancora, trovai subito un tappo pressoché perfetto. È il tappo –di 4 cm di diametro – che troviamo nel contenitore di prodotto farmaceutico detto BIO-MAG Homeopathic complexe. 45 Tablets. Una volta inserito sta ben fermo. (Essendo la data di scadenza segnata sopra la confezione il nov. 1994 non sono certa che oggi il prodotto si trovi ancora in vendita e con l’identica confezione di plastica. Io ce l’ho poiché l’ho riciclata come contenitore per piccoli materiali di cancelleria. ) Avrei potuto prima usare questo tappo e poi aggiungere il sacchetto di plastica e relativo elastico o elastici, per migliore sicurezza.
Ho osservato le aperture da cui che l’aspirapolvere espelle: potrei usare un grosso sacco nero per la spazzatura condominiale, fissando il bordo del sacco in modo che contenga tutte le uscite. Insomma se riuscissi ad aspirare subito il diavolo cogliendolo di sorpresa, forse potrei chiuderlo in un sacco di aria.. e poi conservarlo attaccato all’elettrodomestico che non verrebbe più messo in uso. Insomma la tomba del diavolo.
Una o più notti dopo sentii il diavolo che lavorava sul mio ginocchio dentro i pantaloni. Ora si era cacciato nei guai da solo. .. infatti questo paio di calzoni sportivi di materiale sintetico probabilmente avrebbe fatto resistenza al passaggio dello spirito maligno che aveva raggiunto il ginocchio infilandosi dal piccolo spazio aperto alle caviglie … dunque infilai il più velocemente possibile il tubo dell’aspirapolvere dentro i pantaloni e azionai l’elettrodomestico al massimo. Tenevo le dita aperte sopra l’apertura del tubo, affinché non venisse aspirata la stoffa del pantalone, cosa che avrebbe bloccato l’aspirazione stessa.
         Le notti successive né piedi né gambe subirono alcun attacco. Questo mi ha fatto sperare che forse la mia azione avesse dissuaso il diavolo dall’entrare sotto le lenzuola. Ho idea che il sistema potrebbe funzionare.
         Inutile aggiungere che non si vende la pelle dell’orso prima d’averlo preso, tuttavia restano dei problemi.
Una persona ricca di fede ha osservato che lo spirito morirebbe, se io lo lasciassi prigioniero. In effetti non potrebbe più vampirizzare nessuno, ma non ho elementi per dire che morirebbe. Lo spirito non è forse immortale? Ecco che ora vorrei capire il perché morirebbe.
Io non vorrei far morire lo spirito maligno, calunniatore, distruttore stupratore e omicida di Junk. Mi accontenterei di impedirgli di nuocere e poi lascerei il giudizio al Creatore, alla fine dei secoli. Ma che fare se l’unico modo per renderlo innocuo fosse tenerlo in un sacco di plastica, con l’eventualità che perisse?
Io direi che uccidere uno spirito omicida è legittimo se questo serve a salvare esseri umani  dall’essere assassinati. Oppure invece è lecito uccidere il corpo fisico, ma in nessun caso l’anima/lo spirito, costi quel che costi?
         Seconda questione: se uno spirito buono dovesse essere accidentalmente presente al momento della caccia, non rischierei, usando l’aspirapolvere, di prendere nel laccio lui? Non vorrei assolutamente!
postato da: vivamerlin alle ore 19:13 | Permalink | commenti (2)
categoria:a caccia di fantasmi, aspirapolvere aspira demoni

Ultimamente, guardo il cielo ..

Sabato, 13 Novembre 2010

Il collo torto è di ostacolo a volgersi verso il cielo. A seguito di piccoli sforzi nel corso di molti anni il mio collo è più libero nei movimenti. Credo che sia stato durante l’adolescenza che io stessa avevo osservato come ci fosse una pressione da parte di adulti a che io chinassi la testa. Proprio avevo osservato lo ricordo che non si voleva che volgessi lo sguardo al cielo. Credo che non intendessero farmi male, ma farmi chiudere con quell’aria distratta e quelle invenzioni fantasiose che preoccupavano quelle donne adulte. Che sarebbe stato di me? Inoltre mi è successa una disgrazia. Il diavolo Junk, per punire me, ha ucciso un mio parente, un uomo innocente con cui Junk non ha mai avuto a che fare. Accadde che Junk venne verso di me una mattina di forza e mi disse: “Continuerai a parlare di me con quei due? E io risposi: “Si!” allora gridò: “Tu mi uccidi!” (Dire la verità su di lui e dunque smantellare la falsa immagine di sé che ha costruito per lui è “ucciderlo”!) E fuggì. Non erano passate due ore che un parente mi telefonò e disse che Stefano era morto meno di un’ora prima. Che era sano. Che il cuore si è fermato e che aveva segni viola sul collo. È stato dato per morte naturale. Ho provato un dolore particolarmente acuto. Sapevo già da anni ormai che Junk aveva ucciso. Con la mente razionale lo sapevo, lo scrivevo anche. Sapevo che aveva spinto persone al suicidio, a volte aveva indebolito le persone con cadute, lavorato sul loro cuore… Molti erano morti e lui aveva fatto carriera, nella carriera di guru. Ma al fondo di me era come se non ne prendessi atto veramente. Ora cercai di evadere. Fuggii da una parente e non parlai dell’omicidio per due giorni. Poi presi la nave per tornare a casa. E mentre tornavo vidi il sole in un crocicchio di nuvole. Per tutto il viaggio osservavo le nuvole e non mi pareva di avere mai visto una tale bellezza.. da allora mi trovo a guardare il cielo … mi stupisco che mentre il cielo è bellissimo da ogni lato immenso le persone rivolgono l’attenzione ai piccoli fatti spiacevoli della vita. Il ricordo degli eventi è confuso anche se tutto è capitato pochi mesi fa. Dopo che ho visto il cielo io forse ancora negavo i fatti. Li mettevo da parte. Poi l’ombra di Junk mi venne di fronte e ricordo le parole: “Come reagisci?” Qui io sapevo che per colpa mia un uomo era morto. Allora usci di casa camminavo e piangevo e poi cercai un posto sotto un albero su una panchina rotta tra panchine rotte dove nessuno veniva sedersi e continuai a piangere senza posa tanto che un ragazzo venne vicino per chiedermi perché piangevo ... era come se stessi precipitando in una morte interiore … poi una presenza si manifestò in parole la voce di un uomo adulto e mi confortò per ora dicendomi per prima cosa che avevo fatto bene, che dovevo continuare Io giro la testa, a volte, da ogni lato e in alto ed è tutto uno stupore… Se non fosse per il cielo e per l’Angelo non so come sarebbe andata a finire …
postato da: vivamerlin alle ore 08:03 | Permalink | commenti
categoria:

RISATE DIVERTITE ALL’INDIRIZZO DI JUNK

Sabato, 13 Novembre 2010

Al pingue Junk non occorre indirizzare una lettera, o porre indirizzo, poiché lo spirito di Junk stava nella mia stanza, e aveva fatto qualche rumore, nonostante sappia quanto odio la sua presenza. Poco fa ho cominciato a ridere, ridere forte. E la risata significa che il mio cuore ha ripreso energia, una cosa rara per me.. è successa dopo che mi sono vestita dopo aver spruzzato tutti gli indumenti da indossare a letto, in altre parole due maglie di lana, due mutande un pantalone con fodera, due giacche di pile come pigiama.. Ho impiegato per spruzzare la parte interna di tutti gli indumenti (eccetto il paio di mutande a contatto col corpo, poichè le parti più intime non possono essere esposte all’olio di tigre.. ) piu di una boccetta di olio di tigre. E mi sono trovata a rivolgermi implicitamente a Junk sbeffeggiandolo: che dirà la cara maga Jennifer, cui tu hai messo in testa occultamente che avresti incontrato me e ti avrei purificato, in modo che poi lo raccontasse a me – quando le racconterò la verità? E come manipolavi bene l’infermiere e lui arrivava con il vino solo per te, portava un mucchio di cose dalla campagna solo per te e tu implicitamente sottoscrivevi, facendo lo sguardo soddisfatto e bevendo solo tu il vino che ti aveva messo davanti… ti auto-incensavi attraverso di lui ... eri solo tu ad agire – quanto hai lavorato su di lui? varie ore mentre dormiva e poi tutto il giorno fino a quell’ora? - e lui eseguiva… e poi mi ricordo il tuo sguardo da pratico affarista mentre ti riempivi con le sue masserizie il cofano della macchina. Come ho riso di gusto su di te, mago del cavolo!
postato da: vivamerlin alle ore 07:56 | Permalink | commenti
categoria:

INFORMARE DEL PROPRIO TIMORE DI ESSERE UCCISI È UN DETERRENTE PER IL MAGO/DIAVOLO (che non ama essere sospettato).

Giovedì, 11 Novembre 2010

 Avvertire della propria paura di venire uccise e da chi è naturale. Si vuole che l’assassino venga scoperto e punito. Cosi ho fatto io, temendo che la polizia non si accorga che io in effetti non sono morta di morte naturale… questo avviso è un deterrente per il diavolo, per fare si che non mi uccida, per paura di venire scoperto… però so che Junk manda anche in tilt il computer per giorni e giorni e la polizia penserà che è rotto da molto tempo…

In questi giorni ho cercato di catturare il diavolo col mio aspirapolvere Miele. O comunque di strigliarlo.
Ho staccato l’ultimo pezzo del tubo aspiratore, e ho visto che l’aspirazione era più potente. E ho aspirato bene un po’ di punte vive, sperando di farlo infilzare… ma l’ho mancato! Certo per catturarlo bisognerebbe coglierlo di sorpresa e usando parecchi tubi aspiratori, magari in una stanza più piccola della mia, con finestre e porte ermeticamente chiuse per l’evento.. Comunque si è arrabbiato, cosa che io non credevo. Passa il tempo a uccidere chi gli capita, uomini donne e bambini, non vedo perché dovrebbe reagire… chi crede di essere?
Ci sono motivi per questo aumento della oppressione. Io sto per partire per le coste fredde e ventose dell’Atlantico e lì io sarà più protetta… e Junk mi ha detto che mi avrebbe  impedito di partire. Del resto ultimamente Junk ha tentato molte volte di farmi cadere…

            Ecco come allora ho messo un avviso sul mio computer, sul desk top. È rivolto alla polizia o a chiunque dovesse scoprire il mio cadavere .. spero che si rendano conto che non si tratta di una morte naturale… ma ho poche speranze.

L’avvertimento ha il titolo Ultimo diario. Naturalmente nell’avviso ho scritto il nome suo reale, non quello posticcio di Junk.

Ho ricordato i vari modi con cui Junk può uccidere. Devo invitarli a vedere il senso del mio corpo coperto da segni rossi per ogni dove.. il modo in cui ha ucciso diverse persone in vario moro, non ultimo un uomo sano che è stato trovato col cuore fermo e segni lividi sul collo…
Egli ha ucciso in vari modi .. e ne ho fatto un elenco.

Ho anche telefonato a un’associazione di ghost busters per chiedere come potrei registrare rumori sospetti e filmare il fantasma. Anche questo sarebbe un grosso deterrente. Se faccio in tempo. Al diavolo non piace essere scoperto. Il giorno in cui si capirà questo i diavoli metteranno la testa a posto.
postato da: vivamerlin alle ore 19:15 | Permalink | commenti
categoria:

PER SFUGGIRE AL DIAVOLO AVVERTITE ALMENO CENTO PERSONE.

Martedì, 09 Novembre 2010

Fate un elenco, senza possibilmente farvi notare, e poi un giorno date notizia a tutti insieme. Il mago/diavolo avrà cosi tanto lavoro per far tacere loro, che non baderà a voi… Io ho avvertito solo due persone e le conseguenze sono state prima buone, poi disastrose. E ora che le due persone sono state messe a tacere ecco che pare vicina la mia uccisione.

Ultimamente, cioè a maggio pressappoco, sentendomi sempre oberata dal peso del diavolo, il suo lavorio continuo su di me, diurno e notturno, ebbi una pensata. Ecco cosa pensai: SE AVVERTO altri di chi è Junk cioè un diavolo (ora già sento che batte.. insomma è un avvertimento .. mi si può avventare sopra …)che calunnia e rivela spudoratamente a tutti i segreti che possiede su di te, che distrugge la tua vita e quella di chi ti sta attorno, cosi giocando mandandoti in rovina e uccidendo con gusto .., se avverto altri lui si darà da fare per farli tacere e tu sarai alleviata dalle pene costanti.

Detto fatto scrissi a due persone che mi pareva potessero essere interessate a sapere. Junk non mi notò. Stavo in biblioteca, io e la penna stilografica nuova e cento figli intonsi.. ecco che tutto fluì abbastanza bene e imbucai. Mandai messaggi.

Quando Junk lo scoprì si diede da fare con loro, anzi su di loro cosi che non prendessero sul serio ciò che scrivevo.

Un giorno mi chiese se volevo continuare a scrivere su di lui e io gli dissi di sì. Lui mi gridò “Tu mi uccidi” si avventò su un mio parente e lo uccise. In meno di un’ora da quando io, ignara delle conseguenze, gli avevo detto che avrei continuato, egli uccise il mio parente.

Per due giorni rimasi come nell’illusione che fosse solo una coincidenza. Che non l’avesse ucciso. Egli, Stefano, era morto perché gli si era fermato il cuore mentre lavorava serenamente in campagna, cosa che era il suo hobby nei fine settimana. Però venni a sapere anche che la sua gola era piena di segni viola. I medici cercarono di rianimarlo ma non riuscirono. Fu dichiarata morte naturale.

Stefano apparteneva a una famiglia che mi era molto cara e Junk lo sapeva e prima di ora ci fu un altro morto, suicida, proprio quando io mi rifiutai di suicidarmi. Avevo pensato allora, tra me e me, che non volevo suicidarmi perché non volevo dar dolore ai miei parenti e pensavo a quella famiglia sopratutto. In quello stesso anno ci fu il suicidio. Dunque ora se la prendeva con quella stessa famiglia.

Non voglio parlare di tutto questo, che ha prodotto in me, in particolare questa ultima morte, una situazione interiore che non avevo conosciuto. Mi sembrava di precipitare in uno stato di morte interiore. Fu allora che percepii una presenza alla mia spalla destra che mi consolò per ore. Mi disse in primo luogo che avevo fatto bene a cercare di avvertire su Junk e che dovevo continuare..
Pensai di aver percepito un angelo per la prima volta nella vita. poi mi accorsi che molti anni prima, in un altro momento molto difficile una presenza cercò di avvertirmi di un errore molto grave che stavo per fare. Allora non avevo dato un nome alla presenza. Ora so che posso chiamarli angeli. Ma non mi hanno detto il nome. La prima volta sbagliai a non seguire il consiglio e feci quell’errore molto grave. Ora l’angelo mi diceva che avevo fatto bene.

Sto deviando dal discorso che volevo fare all’inizio.
Dunque torno indietro al punto in cui io ho mandato messaggi o lettera a solo due persone. Il diavolo Junk, che era un mago in vita e che si spacciava per guru, ebbe modo di andare da loro e lavorarli per diversi giorni, direi alcune settimane, e poi mi presentò davanti due immagini, una dopo l’altra. Non si distingueva l’identità – del resto io avevo scritto a persone che non avevo mai visto – anche perché occhi, bocca e cuore forse erano come sigillati. Al posto degli occhi c’erano dei bottoni cuciti, al posto della bocca del nastro isolante che le tappava e la terza cosa non ricordo bene dove e come era chiusa. Ma significava che non avrebbero parlato. Di uno non so nulla, dell’altro so che è vivo e vegeto. Ne ho sentito parlare ecc.

Prima di farmi vedere che aveva fatto tutto il lavoro per bene per impedire loro perfino di ricordare, mi disse che se non fosse riuscito nell’intento avrebbe distrutto i miei più prossimi parenti.
In seguito mi fece avere un incubo su una mia stretta parente che abita molto lontano e con cui non ci sentiamo da mesi. Un uomo dal viso invisibile, come con una maschera scura e vestito con una specie di uniforme le sparava.
Insomma il diavolo si diverte …

Nel mentre che il diavolo lavorò sulle due persone cui avevo scritto egli non mi disturbò come al solito. Non aveva tempo. Arrivava a tormentarmi al mattino dopo che io generalmente ero sveglia e avevo dormito indisturbata. Ah! Era proprio un’altra vita! Tornavo come una volta!
Forse poi Junk cominciò  lavorare sul parente che uccise. L’ultimo ricordo che ho di Stefano è molto bello. Ero in visita e mentre eravamo insieme lui e la sorella Franzisca, mia amica carissima da sempre, risero- però carinamente- sul come ero stonata nel tentare una canzone sacra popolare che aveva fatto parte della nostra infanzia. Con naturalezza Stefano e Franzisca la intonarono insieme:  che armonia!
A volte fantastico che la presenza vicino a me fosse Stefano che, saputo il perché era stato ucciso era venuto a verificare e vedendomi in tale stato di disperazione mi abbia confortato Mi disse anche: “tutto va bene!” e io vedevo come un bambino vicino a lui. Egli ha fogli che ancora abbisognerebbero di un padre.

Tornando a ciò che volevo dire, se io avessi scritto a cento, mille persone di Junk, questo diavolo non avrebbe potuto chiudere la bocca e la mente e gli occhi di tutti.

E forse non avrebbe avuto il tempo di uccidere. Forse avrebbe avuto paura che si venisse a sapere. Io, dopo, ho passato un brutto periodo. Di fatto ho smesso di inviare lettere. Scrivo, ma non imbuco.

Junk ha ripreso a tormentarmi, sempre di più. Ha creato tensioni tra me e una nuova amica molto simpatica .. che ha spaventato.

Ora sto peggio di prima, e vengo tormentata anche perché nel mio piccolo non riesco a stare zitta. Scrivo nel blog. Scrivo messaggi su Junk anche se non oso dire chi era veramente. Nonostante le parole dell’Angelo io non posso pensare a nuovi omicidi

DICO A JUNK DI UCCIDERE ME!! NON GLI ALTRI!

Cosi, una morale si può trarre da questa esperienza: se volete liberarvi dall’accerchiamento del diavolo ricordate quello che vi dico: comunicatelo a moltissime persone contemporaneamente. (E bene sarebbe che il diavolo no sapesse neppure bene quali siano ! ) Solo  se centinaia lo sapessero Junk sarebbe impotente!



postato da: vivamerlin alle ore 19:37 | Permalink | commenti (1)
categoria:

DIFESA DELLE MANI DA ATTACCHI DIABOLICI: COMPLETATA

Domenica, 07 Novembre 2010

Quando si dorme è importante indossare manopole da massaggio di materiale sintetico robusto e ruvido.  Non ho mai visto il diavolo lavorare sulle mani dall’esterno di questo tipo di guanti.
Qui presento i due tipi di manopole adatti alla protezione. Il migliore tra i due si chiama Alexandra, che è anche il più economico. Infine si è resa necessaria l’introduzione nei guanti di punte di metallo. INFINE: una piccola ma interessante difesa per i piedi…

INTRODUZIONE SULLA NECESSITÀ D’USARE GUANTI PROTETTIVI.
Di recente ho scritto alcune lettere su Junk, nome e cognome. L’ho descritto com’è: omicida da sempre, calunniatore. La pura verità.
Già ora sento un senso d’oppressione. È qui ed è pronto ad uccidere ancora, a distruggere vite, a calunniare, per proteggere l’immagine di sé come guru.
È una forza malefica fortissima.
Dunque a lui non è piaciuto che io scriva.
Non vuole che scriva. NON VUOLE.
Mi ha attaccato le mani. Con questo caldo intenso le vecchie protezioni, cioè i guanti da motociclista (con punte appese e con un punto calamitato in corrispondenza del pollice) non erano possibili. Inoltre non era una difesa completa.
Ma ora io ho subito gli attacchi peggiori sulle mani nude. Il dolore mi faceva svegliare a volte e io vedevo lo spirito di Junk sulla mia mano, a volte per esempio sul dorso della mano.
Sul libro di DION FORTUNE Come difendersi dagli influssi negativi ho trovato la descrizione di un vampiro che si adatta perfettamente a ciò che io vedevo:

L’adepto Z… dichiarò che era entrata un’entità invisibile e sgradevole. Abbassarono le luci e poterono vedere un debole bagliore nell’angolo da lui indicato, e quando cercarono di “toccare” questo bagliore con le mani, sentirono un formicolio come quello che si sente mettendo le mani in acqua caricata elettricamente.
           FORTUNE, D. pag.67

La mano viene attaccata da questo specie di presenza elettrica. Poi passa all’altra mano, giacché entrambe le mani mi dolevano più di prima. Alla fine io scrivevo cominciando a provare dolore e a scrivere leggermente tremando.
La mia preoccupazione era molto grande. Non toglietemi la scrittura, perlomeno!

Sia come sia, ho avuto l’idea di provare una vecchia manopola da bagno rossa, che non ho mai usato, credo perché mi pungeva troppo. Ho provato e, visto che la difesa pareva migliore dei guanti che usavo a protezione in precedenza, ne ho comperato un’altra e le ho usate a protezione delle mani, di notte.

Ho usato per più di una settimana le manopole in questione, sulla cui confezione sta scritto:

riffi
massage
original

50% Polyaethylen
50% Polyester

for a stimulating body massage

Made in Germany

 Sono delle MANOPOLE per massaggiarsi sotto la doccia, costituite da untessuto di filo grosso di materiale sintetico (lascia passare l’aria) da cui sporgono moltissimi fili di plastica un poco irritanti/pungenti.
Il guanto è leggero e posso piegare mano facilmente. (Un vantaggio ulteriore rispetto ai guanti che usavo prima.)
Le punticine si trovano sia all’interno del guanto che, soprattutto, all’esterno.
Ho rivoltato il guanto, per fare sì che se il diavolo entrasse nella manopola, trovasse il massimo di puntine.

Pensavo che queste piccole punte di plastica potessero fare sì che il diavolo non potesse entrare.
L’idea che le puntine potessero funzionare non era sbagliata, poiché leggo che perfino le punte dell’ortica sono ritenute protettive. (Mi riferisco anche a quanto riportato in un capitolo dedicato alla protezione in:

CARTON, Paul
1935 La Science Occulte et Les sciences occultes
Librairie Le Francois, Paris. )

ECCO IL RISULTATO:
Non ho mai visto il diavolo colpire le mani dalla parte esterna di quel guanto. Questo non mi sembrava accadere neppure in quelli precedenti, che erano di materiale compatto sintetico, con cuciture

Tuttavia svegliandomi ho trovato comunque il diavolo che mi vampirizzare le dita da dentro il guanto. Ero in dormiveglia, cosi ho chiuso la mano e lo spirito è andato via.
Era necessario impedire al diavolo di introdursi nella manopola.

Sono ricorsa all’aiuto dell’olio di tigre. Ho gettato alcune gocce nel guanto. Buona idea!


PER MIGLIORARE LA DIFESA BASTA INSERIRE DENTRO IL GUANTO DELLE GOCCE D’OLIO DI TIGRE.

Non ho più visto il diavolo dentro il guanto.
La durata della protezione data da questo olio è di diverse ore. Dopo occorre mettere alcune altre gocce. Si può vedere quanto si ha necessità di aggiungere gocce odorando all’apertura del guanto. Se l’odore che sentite è orribile siete al sicuro. Se invece l’odore è alquanto leggero e non fastidioso per le vostre narici, probabilmente anche il diavolo non avrà problemi a “lavorare” sulla povera mano.

Un altro limite della difesa con questo tipo di guanto stava nel fatto che la manopola non ha punte nella parte che copre il polso. Infatti non ha più il materiale robusto del guanto, ma una semplice striscia elastica, senza punte.

Il costo del guanto, ad opinione soprattutto di un’amica, era eccessivo:tredici euro circa.
Io non bado a spese, in materia di protezione, e nulla mi pare troppo caro se mi aspetto che protegga di più, ad ogni modo cominciai la ricerca d’altre manopole. Dopo tutto potevo anche trovarne di migliori o di più economiche!


Dei diversi tipi di manopole da bagno, ne ho trovata una che apparve subito poter competere col tipo “riffi”

Le caratteristiche sono molto simili a quelle su cui ho riferito finora.

Sulla confezione leggo:


ALEXANDRA

MADE IN ITALY.
MANOPOLA SINTETICA   M 12

Spugnificio
BELLINI EGIDIO s. n. c.
Via Pangona 46
46016 Cogozzo di Viadana (MN)
tel.             0375/88227       Fax 0375/790298
Web site: www.bellini-sponge.com


La manopola è leggermente più lunga, il che da una più ampia protezione.

L’elastico che chiude il polso è più ampio e inoltre è fatto dallo stesso materiale (pungente) del resto del guanto (mentre nelle “ riffi”si riduce ad una semplice fascia elastica).
Mentre nelle “riffi” l’elastico al polso scivola un poco sulla mano, che resta più scoperta, questo resta più stabile.
Questo elemento è di sicuro vantaggio, poiché il diavolo può arrecare molto danno alle mani anche agendo sul polso.

Le riffi sono tuttavia più pungenti, nel senso che hanno molte più puntine sia nella parte esterna che all’interno della manopola.


Poiché la difesa del guanto pare dipendere grandemente non tanto dalle punte ma dalla presenza dell’odore pungente dell’olio di tigre, e anche dal fatto che il polso sia coperto per bene, credo che il guantoALEXANDRA sia preferibile.

Dulcis in fundo: costano 4,50 euro circa ( cioè costano circa un terzo delle “ riffi”).

I RISULTATI:
I dolori sono diminuiti. Vedo che le mani sono più forti. Per esempio, per la prima volta dopo anni ho aperto senza sforzo la bottiglia dell’acqua minerale. E mi viene più naturale fare dei lavori, per esempio riordinare la casa.



POST SCRIPTUM: È STATO NECESARIO INFILARE DENTRO I GUANTI DELLE PUNTE DI METALLO.

Per la difesa delle mani, dopo molti mesi di prove, si è rivelato essenziale anche introdurre nei guanti delle punte di metallo. Le puntine di plastica non si sono rivelate sufficienti. Infine, le manopole si sono rivelate utili anche nella protezione dei piedi.  di queste punte avevo parlato in passato: sono ricavate da spille a balia spuntate… la punta viva e il metallo della chiusura sono tagliati via. io ho provato e non mi risulta ci sia pericolo.. fate una prova

Nello scorrere dei giorni ho potuto osservare che sentivo lo spirito maligno dentro il guanto ALEXANDRA. Non faceva male come quando era libero di stare sulla mano all’aperto, ma certo succhiava energie, poiché la mano era come intorpidita. La ragione è che nello scorrere di diverse ore (poniamo quattro ore) l’odore pungente dell’olio di tigre che getto dentro il guanto pian piano si dissolve. In effetti, si tratta di un tessuto a trama grossa, che fa passare l’aria. E quando l’odore si dissolve lo spirito può entrare nel guanto e succhiare energie dalle punte delle dita. Le punte di plastica infine non risultavano efficaci.
Ho trovato facilmente un mucchio di punte d’acciaio, che ho descritto altrove, ricavate da spille a balia. le si ottiene spuntando la punta viva e tagliano via la piccola chiusura. Da ogni spilla, spuntata si ricavano due punte di metallo. Ho trovato queste punte (che ho confezionato e di cui mi sono servita tempo fa) con un piccolo laccio inserito nel piccolo cerchietto in fondo alle due punte, che aveva lo scopo di appendere le punte agli indumenti intimi. Ho tenuto i laccetti, per tenere   una separazione tra le punte.
Insomma ho infilato in ogni guanto un mucchietto di codeste punte e infine ho fatto in modo che proteggessero l’entrata del guanto. Per farlo occorre solo alzare le mani con le dita verso l’alto, cosi che le punte si posizionino, per la legge di gravità, vicino al polso. Tutto qui.
Ora non ricorro più all’olio di tigre, poiché la difesa del guanto e delle punte pare sufficiente.
            Getto comunque delle gocce d’olio di tigre dentro la manica del pigiama da sotto e dalla spalla, e ne spalmo un poco sul polso. I dolori
            Inoltre ho fatto un’altra cosa per proteggere i piedi di notte: ho messo un paio di guanti di marca riffi che mi avanzavano (suppongo che quelliALEXANDRA  siano altrettanto efficaci) dentro le calze, solo sul fondo della calza, cosi da coprire la base del piede. Ma qui, come per tutto il corpo, uso anche mettere gocce d’olio di tigre. Getto le gocce sul lenzuolo e sopra di me. meglio ancora, versarle dentro il pigiama.

La marca dei guanti utilizzati per le mani vale anche per i piedi: ALEXANDRA
Al momento io utilizzo per i piedi quelli riffi. Visto che li ho li utilizzo. La sensazione sotto i piedi è piacevole.

postato da: vivamerlin alle ore 15:16 | Permalink | commenti
categoria:

DIARIO. I RUMORI FANNO FUGGIRE IL DIAVOLO?

Domenica, 07 Novembre 2010


Ma talvolta, come in casi di malattia, chiunque poteva praticare la magia, l’intera famiglia di un ammalato gli si radunava intorno gridando e urlando a più non posso, nel tentativo di scacciare lo spirito maligno. “Talvolta spedivano l’ammalato, sul suo cavallo, nudo, nel freddo interso, perché per gli abitanti della Patagonia la cura migliore per tutte le malattie sono il grande rumore e il grande freddo.”
                                           Wilcock (1991), pp. 83-84

Come spesso accade, mentre leggo sdraiata e tranquilla sento il diavolo che batte un colpo o eventualmente sento un dolorino al fianco. Spesso il rumore accompagna qualche pensiero che concerne il diavolo oppure che indirettamente risulta interessante per il diavolo. Oppure è semplicemente un rumore che interrompe la mia quiete. Sono ricorsa all’aspirapolvere senza risultato. Il diavolo Junk ha visto che stavo per accenderla, dunque ha certo cambiato posizione… Poi ho cercato uno spruzzatore per ambienti ma sfortunatamente era finito.. Poi ho sentito il rumore del diavolo proveniente dall’interno di un armadio particolare – che ho ereditato da un’amica giornalista - dove metto libri e documenti.
Non sapendo a che santo votarmi, di colposono saltata i piedi, ho preso due robusti sandali da uomo (la misura più piccola, che si adatta anche al mio piede lungo e stretto misura 38 e mezzo) e ho cominciato a batterli l’uno contro l’altro, fondo contro fondo, con molta energia,proprio vicino alle ante di legno. Di colpofinalmente silenzio e non percepivo neppure più un qualche fastidio fisico, finalmente! E cosi mi sono addormentata, diverso tempo dopo.
            L’idea mi è venuta dopo aver letto i passi citati. Non so se questa difesa avrà sempre la stessa efficacia. Qui c’è stato anche l’effetto sorpresa.


Wilcock, John
1991, Terre e città di magia in Sudamerica.

Ed A.Vallardi, pp. 201
(tit orig.: An Occult Guide to South America)
postato da: vivamerlin alle ore 14:03 | Permalink | commenti (2)
categoria: