vivamerlin vive

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giovedì 9 febbraio 2012

COME LA SENSITIVA KULAGINA FERMÒ IL CUORE D’UNA RANA CONCENTRANDOSI PER 15 MINUTI.

Martedì, 28 Settembre 2010

e come il prof. Herbert evitò di far la fine della rana. Cito alcuni passi da un intervento del professore inglese Benson Herbert, dal materiale raccolto e pubblicato dopo un Convegno dedicato alle ricerche parapsicologiche.

ESP 4
VI° CONVEGNO – GENOVA
RICERCHE
PARAPSICOLOGICHE
IN UNIONE SOVIETICA.
1975, Aldo Castelli Editore, Milano, pp. 192


HERBERT:
Signore e signori, mi è stato affidato il compito di esporre quelle che sono le ricerche nei Paesi Socialisti e mi dispongo a farlo ricordando quanto mi fu detto quando per la seconda volta ci recavamo a Leningrado per un incontro con la Kulagina. Siamo spiacenti che la Signora Kulagina sia malata e non sia in condizione di dare un dimostrazione di psicocinetica. Queste le prime parole con cui fummo salutati dal prof. Sergeyev nell’albergo Europa a Leningrado. Dietro il Professore stavano in silenzio il suo assistente dr. Karamov, il marito della Kulagina, ingegnere navale, e la signora Nelia Kulagina stessa, che portava un bel vestito verde, con scarpette leggere nere. (pag. 11)

[ Il prof. Serveyev ] espose la sua teoria secondo la quale qualche forma di radiazione partendo dalla Kulagina veniva messa a fuoco su punti particolari dello spazio per mezzo di concentrazione mentale. Mi fece vedere alcuni straordinari elettrocardiogrammi rilevati sul cuore di una rana, affermando che la Kulagina le aveva fermato il cuore dopo essersi concentrata per quindici minuti. Non era stato possibile riattivare il cuore con impulsi elettrici. L’elettrocardiogramma mostrava un improvviso aumento nell’attività elettrica, poco prima di fermarsi, come se il cuore avesse ricevuto uno shock elettrico. Durante questa conversazione il sig. Cassirer si era messo a parlare con la Kulagina, ormai tornata alla normalità… La sensitiva si rivolse a me chiedendomi con molta serietà se io avessi incontrato in Occidente molta gente con le sue facoltà. Avendole risposto di no, rimase sinceramente perplessa. Ad ogni modocominciò a togliersi gli anelli dalle dita invitandomi ad arrotolare la manica sinistra della camicia ed io già capii cosa voleva fare, cioè ripetere l’esperimento del giugno precedente nel quale mi aveva stretto un braccio con una mano, producendomi una sensazione cosi insopportabile da non riuscire a sopportarlo per più di due minuti. Ebbi l’idea improvvisa di suggerire una variazione nell’esperimento e dissi alla Kulagina di non badare questa volta alla manifestazione di dolore ed insofferenza da parte mia, ma di insistere nella sua stretta, dato che ero curioso di sapere che cosa sarebbe successo, nel caso fossi riuscito a sopportare la tortura.
            La mia drastica decisione produsse un po’ d’ironia tra i colleghi.
La Kulagina chiese un bicchierino di Vodka, con la quale si lavò le mani. Più tardi appresi che un’epidemia di varicella all’aeroporto di Londra (dove eravamo stati vaccinati) potrebbe aver indotto la Kulagina a disinfettarsi con la Vodka.  Quindi mi prese il braccio sopra il polso. Dopo circa un minuto cominciai ad accusare la sensazione di caldo come l’altra volta, solo che ora la cosa mi sembrava molto più forte. Nel precedente esperimento del 1972 non ero stato sicuro sulla qualità della sensazione, se cioè fosse stata di natura termica oppure elettrica; speravo ora di arrivare ad una netta determinazione attraverso una esposizione prolungata.
            Naturalmente so benissimo che la suggestione è capace di produrre effetti simili, incluse le macchie rosse sulla pelle, tuttavia non era il caso in esame (l’energia della Kulagina intacca lastre fotografiche, pellicole, ecc.)
            Intanto incominciai ad accusare un acuto dolore la cui sensazione era di puro calore e no di elettricità. A parte il calore che era grossomodo delimitato all’area sotto la sua mano, non sentivo altri sintomi. Non posso essere sicuro sul lasso di tempo che riuscii a resistere ma penso che si trattasse di 4 o 5 minuti, al termine dei quali crollai su di un divano vicino, mentre la Kulagina mi abbandonava. Passarono alcun minuti prima che io fossi capace di esplorare l’area ustionata; era dolorosa, leggermente gonfia e di un rosso vivo, come se io avessi subito un’ustione. Il sig. Cassirer scattò foto delle mie ustioni paranormali, mentre io rimasi stancamente afflosciato sul divano.
            Ad un tratto udii un suono lamentoso e sollevando la testa scorsi la Kulagina che teneva in mano un piccolo apparecchio fotografico che premeva contro il braccio di Cassirer, pur toccando direttamente solo l’apparecchio Cassirer sentiva lo stesso il calore, al punto che pochi minuti più tardi chiese di essere liberato da quella tortura. Ciò era interessante perché nell’esperimento del 1972 non aveva accusato alcuna sensazione, e credeva che io stessi recitando per far piacere alla Kulagina. Ora però si rendeva conto che non avevo recitato, né esagerato. Debbo aggiungere a questo punto che la Kulagina era stata accusata di aver unto il palmo della mano  con qualche sostanza attivata dalla Vodka al fine di produrre l’ustione, ma anche questa supposizione risultò infondata in quanto il braccio di Cassirer non era stato a contatto con la mano della sensitiva. Sfortunatamente data la posizione la pellicola non registrò nulla, come previsto. Pochi minuti prima io avevo minuziosamente esaminato e toccato le sue mani, che erano perfettamente asciutte. …Nel mio caso il marchio dell’ustione non sparì che dopo otto giorni, cioè dopo il mio ritorno in Inghilterra, e sarà un caso ma solo in quel giorno l’area delle vaccinazioni posta più in alto sullo stesso braccio s’infiammò, suggerendo la possibilità che la radiazione avesse inibito la propagazione di cellule infette. È risaputo che le radiazioni della lunghezza d’onda di 2500 Angstrom possiedono proprietà battericide. La diatermia è usata con diverse frequenze per riscaldare i tessuti sub-termici, dando sollievo nei casi di reumatismo, artrite, ecc… La Kulagina ha fama di guaritrice per questo genere di malattie e sembra chiaro che la mia personale esperienza ne sia una conferma. Visto in questa luce, non è più difficile per me credere che riesca a fermare il cuore di una rana. Le sue facoltà infatti possono essere usate per le guarigioni negative, cioè per ledere l’organismo se ella desidera farlo. Naturalmente lo fa solo nel quadro dell’indagine scientifica. Ritengo però probabile che se la Kulagina avesse tenuto il mio braccio nella sua stretta per una mezz’ora avrei seguito la stessa sorte della rana.
            Come essa mobiliti questa radiazione citogenetica delle proprie cellule organiche per suscitare tali potenti effetti solo concentrandosi mentalmente, rimane ancora pertanto un mistero insoluto. Possiamo solo supporre…
            Prima della nostra partenza la signora Kulagina espresse la sua fiducia sul fatto che avremmo trovato sensitivi dotati come lei in altri paesi e che la ricerca internazionale su questi insieme a quella su lei stessa, avrebbe potuto portare a conoscenze più approfondite sulla guarigione psichica, per il beneficio di tutta l’umanità. (pp.16-19)



GALATERI
            C’è ancora una domanda fatta dal Dott. Marabini: sono stati eseguiti controlli ed esami medici psicologici e fisici della sig.ra Kulagina, sia durante le esperienze, sia come soggetto umano?

HERBERT
            Posso rispondere positivamente. Io stesso ho portato in Russia delle attrezzature, degli apparecchi elettrici di controllo.
            Li ho usati per controllare se le forze adoperate dalla Kulagina appartenessero a quelle conosciute in fisica: elettrostatiche, magnetiche, elettromagnetiche, soniche e supersoniche. Naturalmente ho controllato ogni volta che non vi fossero fili nascosti e addirittura le ho tolto le scarpe per vedere se nascondessero qualche trucco. Alcuni mie amici degli U.S.A. hanno fatto analoghi esperimenti sulla Kulagina, ma da un altro punto di vista.
            Quindi tutti i controlli possibili e immaginabili sono stati fatti per accertare la genuinità del fenomeno. (pp.28-29)



Domanda: che cosa avrebbe potuto impedire che il cuore della rana si fermasse?          
postato da: vivamerlin alle ore 08:32 | Permalink | commenti
categoria:rana, parapsicologia, lulagina, benson herbert

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