vivamerlin vive

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martedì 31 gennaio 2012

UN’APPARIZIONE NON È UNA BUONA AZIONE.

Lunedì, 25 Maggio 2009

Osservazioni sul danno delle apparizioni e alcuni indizi per riconoscere se l’apparizione è quello che appare essere a prima vista.

“Se vuoi dirmi qualcosa, dimmelo di persona! Piuttosto fammi una telefonata, anzi scrivimi una lettera!”

Chi appare, di per sé non fa un favore alla persona cui appare. Non c’è da rimanere ammirati o lusingati, sedotti da questa rara meraviglia!
Una persona che dica di aver visto il diavolo oggi non diventa popolare come nel Medioevo, ma il contrario. Viene preso per pazzo o per demoniaco. Il diavolo stesso potrà mettere in bocca alle persone queste interpretazioni. La persona che ha avuto una apparizione lo dirà a poche persone, e facilmente il diavolo potrà agire su di loro per orientare il loro pensiero e le parole.
Junk appariva occultamente, cioè nascostamente. Non avrebbe detto o fatto quello che faceva durante le apparizioni davanti ad altri. O stando in corpo fisico. Altrimenti le avrebbe dette in corpo fisico. La persona cui si parla in corpo fisico è sicura di ciò che ha sentito e da chi lo ha sentito. Se invece si tratta di una apparizione da un lato non appare cosi reale ciò che viene detto. Infatti la persona può pensare che forse è un prodotto della propria fantasia, del proprio inconscio.
Junk perseguiva scopi occulti/segreti attraverso le apparizioni. Otteneva i suoi scopi misteriosamente, non apertamente. Cercava di negare in qualche modo, ma non completamente, la realtà dell’apparizione. E mai l’avrebbe ammessa di fronte ad altri. Egli mi suggeriva che l’apparizione era opera di diavoli che sono in giro. (“Eh, ce n’ è di diavoli in giro”: questa la prima reazione. Logica. Visto che lui può fingere di essere un diavolo, un “diavolo” può fingere di essere lui! ). Diceva che nella apparizione forse usciva fuori il suo inconscio. Erano versioni contrastanti.
Fece persino apparire mia nonna, per confondermi le idee, per non farmi pensare che appariva sempre e solo lui.
Ma, confrontando le due apparizioni, ci sono differenze fondamentali.
L’apparizione di J. era più , ma soprattutto nella voce. Era proprio la sua, come se fosse li.  Erano diverse frasi, una conversazione, una volta. Mia nonna invece era rappresentata più come una bambola,  mi sembra, cioè un viso senza i suoi difetti: un porro abbastanza visibile sotto un sopracciglio. Era penombra e sarebbe stato difficile del resto vedere bene tutti i particolari. L’apparizione durò pochissimo. Disse una sola parola che era un sussurro. La voce di mia nonna non era assolutamente distinguibile. Posso pensare che J abbia di proposito scelto di apparire in forma di mia nonna quando era penombra e che inoltre dicesse una sola parola sussurrata.
Ancora una cosa. Io allora non lo notai, ma mia nonna non sapeva che dovevo svegliarmi a una certa ora. Invece sussurrò “svegliati”, come se lo avesse saputo o che addirittura io le avessi chiesto di svegliarmi. Il J. invece sapeva che io dovevo svegliarmi perché leggeva nella mia mente. Io allora non feci caso a questi dettagli che invece mostrano come mai nonna effettivamente non poteva apparire e dire quella frase, mentre J. si.
Per non parlare poi del fatto che mia nonna non è mai apparsa a me o ad altri, né prima né dopo…
Questo episodio può mostrare la mancanza di scrupoli di J. Non si preoccupa degli effetti delle sue azioni. Non è un delitto fare finta di essere un diavolo o di essere un’altra persona? Fare apparire la figura di un diavolo dentro un’altra persona? O negare di essere apparso quando lo ha fatto, o dare una interpretazione volutamente menzognera del significato di una apparizione?
Per concludere è bene diffidare delle apparizioni. Forse meglio sarebbe fare finta che non ci sono mai state, assolutamente.
“Se vuoi dirmi qualcosa, dimmelo di persona! Piuttosto scrivimi una lettera!”

postato da: vivamerlin alle ore 07:22 | Permalink | commenti
categoria:apparizione è cattiva azione

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