vivamerlin vive

vivamerlin vive

martedì 31 gennaio 2012

QUAL’ È LA FORMA NATURALE DEL DIAVOLO?

Domenica, 24 Maggio 2009

In questo blog intendo contribuire con la mia esperienza a dare una risposta alla domanda posta.

Ho percepito il mago e poi lo spirito maligno del mago stesso con la vista (ho visto molte forme), con l’udito (ho sentito i suoi rumori e i pensieri, la sua voce ), con l’olfatto (portare in giro una massa biancastra e maleodorante) e con la percezione della sua presenza attraverso la percezione distinta del suo odio, per esempio, o di altre reazioni emotive, anche quando nulla era visibile o udibile. Ovvero la distinta percezione dei suoi attacchi fisici e/o psichici…
Cosi testimoniando voglio contribuire alla conoscenza delle manifestazioni , nel caso specifico da me conosciuto. Per oggi parlerò di ciò che con la vista si può vedere, che io ho visto, del diavolo.
Dico diavolo per brevità, ma devo chiarire: si tratta di un solo essere, che io ho conosciuto. Era un uomo in carne ed ossa.
Raccontava di essere speciale fin dalla nascita. E non mi stupirei che per farsi notare il suo spirito sia già uscito a saltellare in forma di palla davanti a sua madre, per farle capire come lui fosse meglio del proprio fratello.. Questa è l’immagine che mi viene in mente ogni volta che ricordo  appunto le cose che disse a proposito della sua originaria specialità. È lui che mi ha suggerito mentalmente questa immagine? O sono io creativa a tale punto? Comunque lui non ha detto questo, solo che lui non era un bambino normale, insomma disse normale nel senso di inferiore a lui, normale come mediocrità. Egli ricordava, mi disse in quella o altra occasione, il momento in cui usciva dal ventre materno. Cosi disse.

Non ho specificato il perché lo chiamo diavolo. egli usciva fuori dal corpo col suo spirito dunque poteva passare fin da quando era in vita per spirito disincarnato.
Al momento della morte, mentre riceveva le molte coltellate che lo uccisero, egli col suo spirito andava in giro, si indebolito, ma senza mostrare emozioni che ci si aspetterebbe in questi casi. Non mi diede l’impressione che fosse sconvolto, sofferente, solo privo della solita forza vampirica. Ero io a soffrire di meno, nell’attacco che lui mi fece, a quanto mi fu dato di ricostruire in seguito dal racconto di una persona che aveva sentito i particolari della morte che no comparvero neppure sui giornali, sul momento della morte. Come al solito faceva nel primo pomeriggio, diciamo fosse verso le due le tre, forse un poco più tardi, mentre camminavo per la strada sentiti come una specie di leggero vento mi passasse sul cuore ma non mi prelevava energia come al solito. Attacco quasi del tutto mancato. Non sembrava avesse forze per farlo. I vampiri non sono esseri che non hanno energia, i vampiri sono come i ladri che  si vogliano impadronire dei beni altrui. A volte sono dei ricchi che si appropriano dei beni dei poveracci. Cosi era in vita e in morte questo tale.
Dunque direi che il fatto che avesse un corpo fisico, sempre ben nutrito e visibilmente strabordante di energia non dovrebbe di per sé impedire di dire che era un demonio.
San Girolamo diceva che il diavolo è una sanguisuga, intendendo che è un vampiro. Si. questo aspetto è verissimo nel caso in questione. (Vedi su questo il libro di Jean-Claude Smitth intitolato  Medioevo “superstizioso”).
Inoltre lo definisco diavolo perché era un calunniatore. Perché era una persona malvagia in modo che non è possibile comparare a nessun essere umano che io abbia conosciuto o perfino letto. È uno che fece in modo da danneggiare sua madre in tale modo da renderle impossibile uscire di casa. ritengo che l’abbia fatta cadere molte volte e resa cosi insicura. In casa usava uno strumento metallico, che ho personalmente visto, per muoversi. Usciva di casa, bontà del diavolo, solo una volta l’anno, a natale - per costringerla a preparargli il pranzo quando lui aveva più di 60 anni! In questo modo lei doveva anche essergli grata, poiché lui aveva la buona grazia di andarla  a trovare. Cosi era lei a pagare il telefono per lui e il pranzo. Posso scommettere che lui no pagava una lira a sua madre. Qual mafioso farebbe cosi? Ho detto questo sulla famiglia per sottolineare che non faceva distinzione tra amici o nemici. Ritengo che abbia ucciso le sue stesse guide spirituali per prenderne il posto! Non ho amici, diceva senza specificare il senso. Ma trapelava un senso di superiorità. A volte diceva che erano tutti uguali. Cioè faceva intendere che lui era buono ma gli altri erano tutti cattivi, tutto uno schifo. Una volta gli chiesi se avrebbe voluto aver figli. ( Questo glielo chiesi quando era in corpo fisico ed era ancora in vita e io del tutto ignara di chi era veramente lui. ) Mi rispose velocissimamente: “Si, una bambina.” Perché mi ha risposto tanto veloce? Forse aveva qualche cosa da nascondere, che se avesse parlato lentamente io avrei potuto discernere?
Era uno che per gelosia di suo fratello normale ha fatto apparire il diavolo nel corpo di quello davanti a una persona fragile mentalmente che si è messa a urlare che quella persona era il diavolo! Quale mafioso, quale killer professionista, quel criminale farebbe queste cose? C’è un limite anche per loro, ma non per un diavolo. Avrebbe considerato una debolezza indegna di sé stesso, se avesse pensato di risparmiare qualcuno,
Inoltre faceva tutto quello che si racconta di peggio del diavolo.. però non mi risulta che andasse all’inferno. Ma finse di poterlo fare, quando era in vita facendo apparire, una sola volta davanti a me un piccolo e breve odore di carne bruciata e di zolfanello … Ironia della sorte, una donna, una mia buona conoscente mi disse, senza che io le avessi assolutamente mai parlato delle mie esperienze col diavolo, che anche lei conosceva, che aveva fatto in quello stesso periodo la stessa esperienza in casa propria –distante dalla mia casa di poco più di un chilometro – odore di zolfanello e di carne bruciata. Poiché suo padre era morto da poco -
La sua morale era che non esistono limiti. Si può fare tutto ciò che si vuole. Se dio mi ha dato quei poteri, mi disse, è perché voleva che li usassi, mi disse. Obbiettati: dio a me, per esempio ha dato la facoltà di usare coltelli. Se io venissi li e ti uccidessi, magari buttandoti dalle scale, sedia a rotelle e tutto, potrei farlo, secondo la tua logica.. questo è diverso, mi contestò prima di scomparire. Era ormai ammalato e in sedi a rotelle. Era ammalato per via dell’uso dei suoi poteri, talmente intenso che si ammalò gravemente. Anche a questo ho accennato.
Bambini animali piante non c’era nulla che lui no potesse danneggiare. Se serviva allo scopo, qualunque fosse, che perseguiva poteva far piangere un bambino per settimane.. era pedofilo, e alla sua morte la polizia rinvenne in casa sua fotografie compromettenti in tal senso.
Ho parlato nel blog di costui e dunque userò per brevità a proposito di questa persona la parola diavolo. quando farò riferimento ad altri diavoli ovviamente  specificherò di chi parlo.
Io ho conosciuto un solo diavolo. dopo questa premessa sul fatto che chiamerei questo uomo “diavolo personale” o “demonio in carne ed ossa” (“ese ombre es el mismo mismissimo dimonio” possono dire in spagna ) e dopo la morte, avvenuta ormai di molti anni, è uno spirito maligno che ancora tormenta. La cui sola differenza è il fatto che in vita, secondo me, mandava in giro i suoi odori corporei, mi parve, più d una volta che mi infastidisse con la puzza dei suoi calzini sudati. Ora questo non lo può fare può certo prelevare l’odore dei calzini altrui …

Dunque ora torno alla domanda che nel medioevo si facevano. Di questo parla il libro che ho citato prima. In effetti la domanda è di grande significato dal punto di vista scientifico. Il diavolo, questo lo sappiamo, è uno spirito. Dunque che forma dovrebbe avere uno spirito? Allo stato naturale come sarebbe?
È diverso dallo spirito degli uomini? Più pesante? Più grande in dimensioni?
Nelle Bibbia si parla della forma dello spirito umano. È un filo, dice la bibbia. Un filo d’argento. Un filo bianco.
Nella stessa Bibbia le prime due volte in cui si parla del diavolo se ne parla chiamandolo “serpente”.
Ora, quale è la differenza di forma tra un filo d'argento e un serpente? Mi sembrano simili, come forma. Se vedo un filo muoversi certo posso pensare a un serpente, so che i fili non si muovono.
Io ho visto la forma di filo, nella mia vicenda col diavolo, una sola volta, in India, mentre stavo in un Ashram e pregavo di scoprire cosa ci fosse di rotto in me per intrattenere una relazione col suddetto mago. (avevo visto in effetti fino allora molte cose stupefacenti e lo avevo ormai intuito capace di uccidere ).
Ne ho già parlato. Mentre stavo rivolta verso la finestra, fortuna insperata, ho visto una nuvoletta, un filo lungo come minimo un metro, disposto a forma di spirale, perfetta, che scendeva a volo dalla parte alta della finestra aperta (era prima del 25 agosto nel 1990) e arrivava al punto in cui sta il cuore, il mio cuore, e li scompariva. Non si dissolveva, ma semplicemente entrava nel cuore,. Dopo di che sentii dentro di me emozioni che dicevano che io amavo il suddetto uomo, il lago/diavolo.  Poi sentii nella pancia ragionamenti che dicevano che avrei preso il primo volo per tornare a casa, dal tipo che tanto amavo. Egli si sostituiva alla mia volontà. Di colpo io desideravo la persona da cui ero fuggita proprio prendendo il volo per l’India. (Circa un mese prima, dopo avergli mandato una lettera di addio e scritto che mi restituisse ogni lettera che gli avessi inviato. Una richiesta che non avevo mai fatto a nessuno prima.)
Allora capii. Io sono come San Tommaso, se non vedo, non credo. Possessione è impossibile a immaginare, a meno che non si veda letteralmente materialmente scomparire lo spirito o qualche cosa nel corpo di una persona e dopo di questo, immediatamente dopo di questo,  vidi quelle manifestazioni per le quali io credevo di non essere a posto, di stare impazzendo.
Ora ci vedevo chiaro. La cosa io ora ero anche in grado di accettarla, poiché avevo già sperimentato il diavolo abbastanza da capire che era un uomo capace di uccidere, una persona malvagia a tale punto. Tempi addietro consultando I Ching (il libro cinese cui si chiedono consigli sul comportamento da tenere rispetto a un problema) mille volte, ansiosa, sul mio fidanzato, mi venne come risposta: “sei arrivata al cuore del signore delle tenebre. Uscire da porta e cortile non è una macchia”. Pensai : è cattivo è vero, ma un diavolo.. adesso si esagera…
Non mi era possibile immaginare con la mente una malvagità del genere. Non avrei potuto concepire che una persona entri dentro un’altra per costringerla –manipolando occultamente le sue percezioni, emozioni e pensieri e anche letteralmente conducendola essendosi impossessato del suo corpo appunto con la possessione - a una relazione che non desidera, che la rende infelice, perfino a incontri sessuali.
Immaginare che il male esista mi era stato impossibile. Ma ora che avevo visto il filo materialmente entrare in me, anche se non sapevo quello che in proposito era scritto nella Bibbia (sullo spirito che ha la forma di un filo bianco ) io avevo capito che il sentimento e la volontà che si manifestavano nel “castello della mia pelle ” non erano comunque le mie.
Ad allora non avevo neppure letto un libro che trovo molto serio. IntitolatoEl fantasma de los  vivos, di H. Durville. Il libro è di carattere scientifico, scritto nel 1909. la materia è esposta in modo chiaro, semplice al massimo. Il libro inizia riassumendo tutte le ricerche precedenti in materia di sdoppiamento dall’anima dal corpo. Persone che ne sono capaci vengono sottoposte col loro consenso a esprimenti, alla presenza di sei testimoni. Si testimoniano i fatti anche attraverso fotografie.  Le teorie sviluppate sull’anima nell’antichità in culture diverse. Poi passa alla sperimentazione. Si parla di vivi che fanno uscire l'anima dal corpo. Egli raggiunge la conclusione che lo spirito che esce dal corpo è tutta quella persona: volontà, vista udito  eccetera. Ciò che resta non è che un cadavere. Ho raccontato una volta che un bacio con costui mi aveva dato l’idea di toccare la plastica. Ho da poco per puro caso letto un mio diario di poco successivo agli eventi e ho trovato che parlavo della sensazione “cadavere”.Proprio questa parola!  (Non so come ho poi parlato di “plastica”, che però da comunque la sensazione di insensibilità totale, come di cosa inanimata. D’altro canto dall’episodio e il diario al blog sono passati circaventi anni!  ).  È ciò che leggo ora in questi libri, che il corpo, una volta che lo spirito è uscito, resta come un cadavere. Evidentemente nel momento che io avevo descritto il corpo del mago stava vicino a me, ma  il suo spirito era dentro di me ma il suo corpo fisico era rimasto appunto vuoto, un cadavere! Privo della sensibilità, la quale stava in quel momento fuori del suo corpo.
Intendo dire: quando il diavolo in forma di filo è entrato nel mio corpo la sua forma era di filo poiché gli era più facile volare. Non intendeva affatto essere visto da me. era il suo spirito  piegato allo scopo. Suppongo che abbia volato in forma di filo diritto dall’Italia all’India e li si è dato forma di spirale per atterrare sul mio cuore in modo indolore. Se vuole il diavolo ha mostrato di entrare nel corpo come un colpo dato con violenza, molto forte, che è perfettamente percepibile. Questo l’ho sperimentato dopo, quando il diavolo non solo non vuole ingannare, e quindi rendere occulti i suoi affari, ma vuole farmi sentire si suoi colpi deliberatamente. Cosi che io lo tema, che non dica nulla alle persone che lo hanno conosciuto in primo luogo.
Dunque ecco qualche riflessione e esperienze  sulla forma naturale del diavolo.
A proposito: l’anima che esce dal corpo, nel libro appena citato compare come una luce, per esempio che sta a mezz'aria. Che gli sperimentatori hanno fotografato, che si mostra nel libro.
È un' esperienza che ho fatto anche io diverse volte. A volte, timorosa ho scritto che si tratta di “una presenza che si muove a mezz’aria”, e ho taciuto –ma può darsi che nei diari più vicini alla esperienza io ne abbia parlato  - sul fatto che ho visto una luce, oltre che sentire una presenza. (Ricordo che era mattina e io mi ero appena svegliata. Di notte, al buio, sarei stata più sicura di aver visto una luce.) La luce l’ho vista per pochissimo, un istante. Cosi che avevo anche un dubbio e una incertezza nel raccontarlo. Non sempre del resto la luce è presente. Sento una presenza, batte per farsi sentire a volte, a seconda. Oppure sta zitta ma in qualche modo sento che c’è, per esempio osservando il mio stato psicologico/fisico.  È ovvio che nel libro abbiano mostrato l’’anima come luce, altrimenti come avrebbero potuto far vedere qualcosa? Devo dire che in una foto c’è una piccola miriade di luci, e io questa non l’ho mai vista.

Per concludere:  forse che se non vediamo un’immagine che richiami alla nostra mente un diavolo cosi come mostrato in dipinti, il diavolo non c’è?
“Quando si nomina il diavolo ne spunta la coda” (o le corna), si dice. Ma sicuramente il diavolo non ha bisogno di coda o corna o faccia da scheletro con barbetta per esserci.
Inoltre, tengo ad anticipare: se si vede il diavolo dentro una persona c’è chiedersi se la persona che la porta se ne accorga e se abbia nulla a che fare col diavolo. Più probabilmente nulla.

La forma dello spirito di un vivo dicono sia un “filo” che si dispone naturalmente lungo la spina dorsale nei vivi.

postato da: vivamerlin alle ore 12:09 | Permalink | commenti
categoria:

Nessun commento:

Posta un commento