vivamerlin vive

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sabato 28 gennaio 2012

IL DIAVOLO CHE HO CONOSCIUTO ERA SCHIAVO DEI SUOI POTERI..

Domenica, 12 Novembre 2006

Neppure la persona più illuminata e sana è immune dagli attacchi del diavolo...

Guido Guerrera (RIFERIMENTI) a pagina 88 scrive :

.. è fatto sicuro che qualsiasi tipo di fattura non riuscirà mai a penetrare nell’astrale della persona difesa con sistemi di protezione magici e soprattutto sorretta da saldi valori etici e spirituali. … La conseguenza ineluttabile per l’operatore che si trova di fronte un nemico ben schermato, consiste in un violento quanto immediatorebound, o colpo di ritorno, che può scaricarsi tanto su di lui quanto su una persona di famiglia più debole e quindi più predisposta.

Leggendo questo mi sono ricordata che il diavolo che ho conosciuto non solo ha accusato qualcuno di usare contro di lui atti di magia nera, ma gli ha detto che avrebbe comunque avuto un colpo di ritorno … Cosi la persona innocente che veniva ridotta male dal diavolo, il quale era in una posizione di autorità rispetto alla vittima, accusava quest’ultima pubblicamente e suggeriva che se stava male era effetto di un colpo di ritorno… per il male fatto al diavolo…
Accusare le vittime di essere causa del loro male - blame the victim - è un meccanismo sociale diffuso, e tanto più pericolosa qui dove al momento non si ha modo di fornire prove …
Posso dire che una vita di delitti non toglieva il sonno al diavolo che mi fece vedere un giorno come dormiva rilassato come un bambino .. Aveva paura di essere scoperto, e il fatto di temerlo faceva si che arrivasse, come forma di prevenzione, perfino ad accusare le sue vittime –che non sapevano proprio nulla dell’intero argomento- di fare “fatture” contro di lui ecc.
Il colpo di ritorno per lui era quello di tutti: che a forza di fare il male qualcuno se ne sarebbe accorto. Cosi fu per me, che cominciai a raccontare ciò che avevo capito.
Era schiavo dei suoi poteri.
Dopo che ho scoperto quello che faceva cercai di fare un patto con lui: Non dico nulla se tu smetti di usare, da ora in poi, i tuoi poteri.
La sua reazione emotiva fu: “Ho solo quello!”
Inoltre gli chiesi, se voleva che dimenticassi tutto, che raccontasse alle sue vittime ciò che aveva fatto loro.
Disse che lo avrebbe fatto, ma capii che non lo avrebbe fatto. Una volta gli dissi che il giorno in cui “Marco”- cui aveva rovinato la carriera, tanto che era incapace di guadagnarsi da vivere – “avesse scoperto che gli hai rovinato la vita ti ucciderà” mi rispose cosi: “Davanti a tutta questa vastità di male, che cosa vuoi che sia il male che ho fatto a Marco?”  E mi fece “vedere” quella persona nella sua vita quotidiana, priva di lavoro.
Io avevo riadattato un motto che a volte gli cantavo, quando sentivo la sua infausta presenza:

Tanto va Junk al lardo che
ci lascia il suo zampone. ..
Tanto va, tanto va, tanto va…

Fui “profetica”. Un giorno qualcuno si accorse dei suoi terribili maneggi e quasi lo ammazzò di botte… E questo fu possibile perchè perfino quando si ammalò non riusciva a resistere. Non era in grado di fermarsi … diciamo che era dipendente dai suoi poteri.
Ecco cosa ho da dire del colpo di ritorno.
E so che questi poteri possono ledere la persona più sana e morale.
Per questo la teoria del colpo di ritorno può addormentare rispetto ai rischi dei poteri occulti, facendo sentire sicuri .. e non è proprio il caso. 
J. ha potuto compiere delitti e delitti prima di crollare. Aspettiamo il colpo di ritorno?



Memoria personale. L’dea che la persona decente non può essere attaccata dal diavolo in alcun modo (come ha riportato Guerrera si trova anche in altri testi i cui autori tuttavia non paiono avere effettiva esperienza – v. per es.Charles Webster Leadbeater 1993 in Magia bianca e nera. Uso e abuso dei poteri psichici. Trieste. Accademia studi teosofici: pag. 55, e circola tra la gente).
Do atto che nessuno tra le persone che hanno commentato i miei post mi ha accusato che se un diavolo si occupa di me significa che io non sono "buona". Grazie a tutti! Invece, e questo è molto interessante, questa opinione mi è stata da tre persone che conosco -e mi conoscono -molto bene di persona. Persone con cui avevo sempre avuto buonissimi rapporti, tanto che pensavo di poter parlare di me e del diavolo, cosa che non faccio quasi mai. In un caso la persona stava solo commentando l’idea che il diavolo possa occuparsi di noi. Non sapeva nulla di me, in specifico. Le altre due mi risposero cosi quando parlai dei miei guai personali. Io me la presi non poco, e smisi di frequentarle, senza dire nulla. Loro continuarono a volermi frequentare come se nulla fosse successo e devo dire che ebbi l’impressione che avessero rimosso del tutto l’episodio, e la loro risposta. Nessuna delle due mi chiese scusa, come invece sarebbe stato logico.
Potrei pensare che le risposte che mi furono date di persona siano state influenzate dal diavolo in persona e questo può spiegare il fatto che poi si comportano come se il fatto non fosse mai successo. In effetti una interpretazione dei fatti che getta la colpa sulla vittima gli fa molto comodo.

Nota. Non voglio negare che ci sia una differenza nella capacità delle persone di rispondere al diavolo. Per esempio io credo che la mia sopravvivenza sia stata possibile per il fatto che da anni facevo pratiche spirituali. Ero abituata a fare silenzio dentro di me, potevo calmarmi quando ero agitata.
Questa capacità mi ha aiutato nei momenti peggiori a non disperdere le poche energie che avevo, nel cercare di convogliarle nella parte dolente portando l’attenzione su quella. Questo ha fatto si che la confusione che il diavolo portava dentro di me non si aggiungesse alla mia confusione emotiva. Non posso immaginare che cosa sarebbe successo se io fossi gia stata un carattere collerico, pronta a reagire subito… Posso dire però che per un periodo, il periodo peggiore, arrivavo a urlare come un’ossessa (sempre alla stessa ora - l’ora in cui il diavolo fingeva di fare il suo sonnellino quotidiano-, praticamente) tutti i giorni. Il diavolo, in quel momento, mi urticava da dentro… lo chiamavo “l’urticante” … Io temevo me stessa. I miei familiari mi temevano. Le pillole tibetane hanno avuto una essenziale importanza nel neutralizzare in misura consistente quel tipo di attacco che è poi la possessione.
         Anche, credo che ho resistito meglio di quanto sarebbe successo altrimenti se non avessi avuto una filosofia di vita che posso condensare per esempio in una mia frase : “La vendetta è una perdita di tempo!” Avevo imparato in famiglia che se una persona mi faceva soffrire avrei potuto allontanarmi da lei, non certo pretendere … Sapere poi –quando ho preso coscienza di questo- che c’era il diavolo di mezzo mi faceva essere estremamente cauta, in ogni situazione, per evitare guai. Niente reazioni immediate…
                Nel bisogno, mi ha aiutato il fatto che condivido il principio: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.” Insomma il provare empatia per gli altri e non volerli danneggiare. ..
               Subito dopo la fine di questa "relazione" ho pensato che ciò che mi aveva fatto sopravvivere in quello che definivo "un inferno psicologico" ( prima di scoprire che lui era non solo un mago nero ma un demone addirittura: una espressione che non ho ami impiegato per nessuno e ness'un'altra corcostanza delal mia vita  ) era il mio essere femminista e aver imparato a dare valore alle donne e quindi a me. Nonostante tutto seguivo delle regole in materia di sesso che mi hanno protetto. Le regole erano:  1) Non fare nulla che veramente non desideri o che l'altro non desidera; 2) Nel sesso se non c'è reciprocità c'è violenza. Egli poteva farmi credere e farmi percepire un desidero che era suo, e ingannarmi, ma visto che era passivo, e non voleva o non poteva fare nulla o quasi, mi esentavo per principio da tutto ciò che lui non avesse reciprocato...
               Voglio aggiungere però la cosa che forse più di ogni altra mi ha tenuto in vita dopo che è cominciato il vero inferno, alla fine della relazione: il desiderio di scoprire metodi capaci di neutralizzare il diavolo. Cominciò quasi accidentalmente con la posa delle mani a doppie corna (riferimenti) che mi rese felice perchè pensai che se esiste una cosa efficace contro il diavolo potevano esisterne altre. Insomma il desiderio di scoprire cose che avrebbero potuto liberare da indicibili sofferrenze. Per questo un demone cosi insistente, costante, diventava una opportunità... nonostante tutto.  
               Tenuto conto di questi elementi che mi hanno aiutato io sono stata torturata sono vissuta all’inferno in vita … e purtroppo non esagero. Le protezioni o contromisure di cui parlo (e qui ho nominato le pillole tibetane che avevo scoperto fin dai primi anni, per fortuna) hanno resopossibile la mia sopravvivenza. Per questo ritengo assolutamente necessario, sia per evitare gravissime sofferenze a se stessi che ad altri, l’uso delle misure più importanti. Non mi stancherò di ripetere l’aglio (o le pillole tibetane di cui ho parlato), la ventilazione – o anche candele e incenso - e molte calamite.Cercherò a breve di fare di nuovo un piccolo riassunto di queste cure, alcune delle quali ho un poco migliorato e semplificato ultimamente.  



 Ricordi sul diavolo e i poteri. Una volta il diavolo mi fece capire che io ero inferiore a lui chiedendomi retoricamente: "Credi di essere uguale a me? " Si, io credevo di essere pari a lui. Credevo che tutti fossimo pari.
Un'altra volta, commentando su uno spettacolo di dervisci "Ti sei resa conto che quel derviscio è interiormente più sviluppato di quell'altro? " No, non mi ero proprio accorta di nulla. . Ecco che intendeva comunicare che lui si era accorto. Visto che girava voce che uno si accorge del livello di un altro solo quando gli è superiore intendeva farmi pensare che io ero spiritualmente meno sviluppata di lui. Gli piaceva sentirsi superiore in tutto.
Un giorno ho detto: "Noi due siamo della stessa altezza (fisica"). Sul momento eravamo seduti ma quando salivamo le scale mi fece notare: "Vedi, sono più alto." Erano solo un paio di centimetri e le mie scarpe erano più basse delle sue!
Quando mi accorsi dei suoi abusi (di cui ho parlato in diversi post -vpossessione in diretta - gli dissi (dissi alla sua presenza, poiché non lo vedevo più di persona) : "Racconterò quello che so di te in giro, cosi non potrai fare a nessun'altra donna quello che hai fatto a me. " Arrivò l'estate, io già mi difendevo impiegando un ventilatore, ma sapevo che non era difesa sufficiente. Mi sentivo meglio. Mi potevo chiedere come mai non mi tormentasse più del solito. Un giorno mi apparve (sola presenza, il ventilatore era in funzione e un'immagine non avrebbe potuto formarsi ) e mi disse : "Ho fatto la stessa cosa che ho fatto a te a un'altra donna". Non mi disse chi, o altro. Quando tutti tornarono dalle vacanze e presi contatto con persone che lo frequentavano venni a sapere che in effetti aveva "lavorato su" -espressione che ho sentito impiegare da lui - un'altra donna come con me.  Quello che avevo detto era stato inutile. ( Quello che successe era di significato eclatante. Ben più visibile dall'esterno di quanto non fosse statol'affair con me. Non entro nei particolari per ovvi motivi). L'effetto fu che le persone che lo circondavano non ne furono certo contenti.  E al momento buono lo abbandonarono. Ma il fatto è che lui voleva mostrare che poteva fare tutto quello che voleva. Che degli altri se ne infischiava. Per questo addirittura mi avvertì.
Anche in seguito accadde che infinite volte mi ha costretto a vedere ciò che può fare coi suoi poteri. Questo fu uno degli aspetti più devastanti della mia esperienza.



postato da: vivamerlin alle ore 14:59 | Permalink commenti 
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