vivamerlin vive

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domenica 29 gennaio 2012

DIARIO. DIAVOLO MI ASSALTA PERCHÉ GLI HA DATO DEL “TARATO”?

Martedì, 17 Aprile 2007

Per via dell’uso di una potente pillola tibetana oggi mi sento decisamente meglio. E’ la pillola arancione [ è avvolta da una brillante stoffa arancione], il cui nome tibetano si pronuncerebbe così, in italiano: Rincèn dangiòr cenmò.  [ per i nomi in tibetano e inglese cfr pillole tibetane]

Mi chiedo perché il diavolo ce l’ha con me. E infine ricordo un episodio in cui in effetti il simulacro-diavolo si staccò dal corpo fisico dell'uomo che frequentavo per scomparire dalla finestra. Racconto anche altri episodi, sempre sul D. Una attuale conversazione col diavolo e l' ipotesi della mia strizzacervelli sul fatto che il diavolo sia il prodotto di estremi abusi infantili intesi a spezzarlo e contemporaneamente sviluppare in lui il superuomo..
 
Ho ancora diversi tipi di pillole tibetane dentro un contenitore di vetro, in un armadio. Al buio, visto che certi tipi di pillole sono scoperte e la luce potrebbe danneggiarle.
Le uso poco perchè di quelle specifiche per curare e prevenire attachi di spiriti vari e maligni ne ho poche, ma nella situazione di emergenza in cui mi trovo mi sono ricordata di loro e tra ieri e oggi ne ho usato due. Mi hanno fatto bene. Ho nel cuore un sentimento positivo. Perché la pillola entri in azione occorre un’ora, e in un’ora ero "come nuova", nella zona del cuore. Grandissimo risultato!

Il diavolo non era al massimo oggi, mi ha colpito solo un poco sulle braccia, e poi mentre ancora più o meno a occhi chiusi mi lasciavo scivolare dal letto e prendevo la via del bagno ha approfittato di una “feritoia" che si era aperta sotto la mia cintura magnetica con pile a piccolo voltaggio.  La causa di questa apertura? Il mio "giustacuore" (il quadrato fhytofix) ha attratto con sè in alto la cintura: evidentemente c’è stato un errore nel posizionamento reciproco delle calamite del "giustacuore" (il quadrato a riparo del cuore, sul davanti) e quelle della cintura protettiva.  La distanza e la direzione di ogni gruppo di calamite non è stata studiata con accuratezza.. ecco cosa  .. Se avessi verificato che entrambe le calamite posizionate esternamente senza supporto- fossero orientate tutte in direzione Nord oppure tutte Sud ecco che si sarebbero respinte, e questo avrebbe mantenuto le distanze.
Una volta che era entrato nel varco ho sentito il suo movimento che mi dava una sensazione negativa e una voce che diceva  che "io" volevo morire.. anche questo mi ha fatto capire che Tarato mi era dentro.

   
Se non fosse un tarato, chi potrebbe infilarsi in un’altra persona e parlare in prima persona a insaputa di quella per farla sentire disperata?


A quel punto ho preso la pillola arancione, che è una delle tre pillolespcifiche tibetane per curare o prevenire attacchi di spiriti vari e maligni. L’avevo gia preparata dalla sera prima:  coperta d’acqua in un bicchiere chiuso con un piattino: per non prendere luce. Cosi si deve fare.


Naturalmente ci si può chiedere perché.
C’è stato un momento in cui, sotto sevizie ho chiesto al diavolo di non farmi male, l’ho supplicato.
La mia stessa esistenza non è certo di suo gusto, ma ho capito che gli danno fastidio due cose che faccio:

1.       raccontare i suoi fatti privati. Io uso degli espedienti per non renderlo riconoscibile, in qualche modo. Non ho mai detto il suo nome e ho anche raccontato certe cose in modo un poco diverso per dire la verità senza però particolari che renderebbero riconoscibile di chi parlo veramente. Mi dispiace farlo,  ma pure lo faccio. A questo punto mi chiedo se faccio bene.
2.       scrivere cose che certo demoliscono l’immagine del diavolo, cattivo pure cosi utile e nobile!Il "diavolo" è un espediente magnifico per apparire temibili .. si fa una gran figura. Io ho solo cominciato a scrivere. Ho molte idee e ho scritto molti titoli di post che per ora sono rimasti sulla carta. Titoli. Per esempio:  Il diavolo: matto o tarato? E ancora: Il diavolo: il risultato di gravissimi maltrattamenti e abusi sessuali infantili? Oppure: Il diavolo e il sangue.. e altri.  Tutti ancora rimasti sulla carta perché ho un altro lavoro da fare, ma anche perché ultimamente J. mi sta col fiato sul collo stancandomi... Anche in questo momento ascolta quello che scrivo.
3.  last but not least: faccio notare i limiti fisici concreti del diavolo. affermare che non passa la plastica, che un chiodo lo scarica ecc. significa affermare che non è invincibile ...


Ora racconto qualche episodio su J. Perchè sono testimonianze  fargli capire che non mi faccio spaventare da lui.
   
Il primo è del tempo in cui io frequentavo il diavolo, uscivo con lui addirittura.
   
Quella sera dopo cena in un ristorante entrammo insieme nella mia stanza, a casa mia, e si buttò sul letto a piazza e mezza senza una parola: non era stanco.. non disse nulla…
        …avrebbe potuto dire:" ho bisogno di un momento di solitudine…"
Andai da un altra parte e mi misi a leggere, ma poi mi chiedevo: "che senso ha" "che fa …"
Mi avvicinai senza il minimo rumore e il diavolo aveva gli occhi aperti e più vivi che mai. Come di chi è molto intenso in conversazione.. per la prima volta in vita mia ho pensato cosi di qualcuno: "Quest’uomo è un diavolo!
Chissà perché l’ho pensato?
Certo noi non parliamo veramente con una persona, come e più che se fosse vero… era vero, lui comunicava fortemente con qualcuno.. - ma sia chiaro, non c'erano parole -  era da qualche altra parte.. per farlo, faceva uno sforzo ben superiore di quello che faceva con me.

Comunque mi sedetti sulla poltrona verdolina vicina al letto … e poi mi presi paura per ciò che arrivava dal suo corpo..
Corsi a prendere il bastone di mio nonno, il bastone da passeggio (che tengo sempre con me dopo la sua morte ) e lo tenevo con le due mani, una per estremità.. a  protezione
Poi ricordo che "il diavolo"  (sempre lui, un uomo in corpo fisico in tutto e per tutto) si è alzato e che ciò che emanava mi faceva paura, e la figura di un diavolo uno scheletro scuro.. un diavolo come nelle immagini medievali in Occidente ..l’ho visto nel suo corpo, uscire e scomparire dalla finestra.
[il che fa pensare che il diavolo esce più facilmente dalle finestre che non dal soffitto, non è irrilevante per le difese!]


Ecco una storia che una mia amica, “Vania", mi ha raccontato:
         Una vicina di casa del "diavolo",  abitavano nella stesso palazzo da 17 piani esatti, se pure su piani differenti, e neppure distanzi ) ogni sabato vedeva il diavolo… alla stessa ora…era una persona rispettata ed era cosi sincera da raccontare agli amici che il diavolo si presentava a lei ogni sera di sabato (a mezzanotte, mi pare..) Era una donna amica di un mia amica intima…
Qualcuno interpretava che quel diavolo che lei vedeva era il suo diavolo interiore.. dava soddisfazione che una donna cosi carismatica nascondesse il male..[quando si parte dall’idea che il diavolo non esiste che cosa si dovrebbe credere? ]
Io scommetterei che fosse il diavolo che io conoscevo che lo faceva.. certo per divertimento personale ma anche perché la donna aveva carisma [e per il diavolo tutti dovevano essere inferiori a lui, dei falliti su tutti i fronti]
       
[Mi ricordo che eccezionalmente ho incontrato il diavolo il sabato sera, ma non ricordo affatto se quella specifica sera in cui ho visto "il diavolo" uscire dal suo corpo fosse sabato: comunque certo poteva aver fatto questo per apparire come demone magari a qualcun altro..
So anche che il diavolo non stava mai fuori di casa tardi: sempre se ne andava prima degli altri...sempre.. a mezzanotte di sicuro era sempre a casa.. Questo per dire che non aveva un alibi... ]

Ho anche sospettato che il diavolo avesse fatto la scena di fronte a me per mettersi alla prova.. per verificare che cosa io avrei visto o come avrei reagito o nella convinzione che era cosi potente da poter  fare ciò che voleva … forse lavorò su di me dopo in modo che non ricordassi.. o forse io ho dimenticato perché una scena del genere era incomprensibile … allora ... ma più tardi mi torno alla memoria ..

Una donna "LINA" mi ha raccontato questa storia sullo stesso diavolo in questione (Lina era, come me, una donna in un gruppo dove noi ascoltavamo e D. dava le risposte) : che una volta  Lina ha avuto in prestito un libro da  J. (allora maestro spirituale e poi demone vivo e morto, di cui sempre parlo). Lina è partita per una breve vacanza e dal libro è uscito un fantasma che l’ha tormentata: mi ha detto che fu la settimana peggiore della sua intera vita!) Al ritorno lei ha raccontato del fantasma a J., che le aveva imprestato il libro. E lui le disse: se ti capita di nuovo raccontami.
Quando, anni dopo i fatti, ho sentito questa storia ho pensato che, anche qui, il diavolo si metteva alla prova e dimostrava a se stesso di essere al di sopra di ogni sospetto. Lina infatti mai sospettò che lui avesse a che fare col fantasma che usciva dal suo libro!

Non sto inventando nulla, seppiatelo. Lina e io, che da anni ci salutavamo ma non ci frequentavamo, siamo diventate amiche a un certo punto, alcuni anni dopo la morte di J. e questa  e altre cose sono saltate fuori mentre parlavamo insieme ].

Un’altra occasione in cui ho avuto paura del diavolo è quando ho scoperto che era un mago nero (la scena che ho raccontato su un diavolo che usciva fuori da J.  l’avevo rimossa completamente e mi rivenne in mente, mi pare, quando andavi dall'analista ) era quando tornai dall’India e avevo visto il suo gomitolo bianco entrarmi dentro con l’effetto immediato di dichiarare amore per il diavolo stesso…
Allora finalmente mangiai la foglia… (ho raccontato l’episodio cfr possessione in diretta:  si tratta della mia)
E tornata a casa gli scrissi una lettera.. le lettere erano inutili.. “Ora mi chiedo : come ho mai potuto fare questo?” ma lo feci, e lui mi telefonò e diede un appuntamento (in questo momento d. fa sentire la sua presenza fottuta)  e lo visi arrivare sotto casa con le mani dentro le tasche della giacca intuii che erano mani chiuse a pugno rabbiose.. era pieno di odio.. lo percepivo..
.. ero davvero furibonda.. ma percepivo dentro di lui, nel suo bacino, diciamo, una “massa pericolosa”… non so come esprimerlo.. ne ebbi paura… uscii dalla macchina e per difendermi da quella “massa” pericolosa mi girai per dirgli diversi insulti feroci –cosa che non avevo mai fatto nè con lui nè con altre persone - e rientrai a casa…

mi ricordo un altro episodio
Una volta J. aveva cercato di far comprare al suo gruppo di amici una proprietà miliardaria per fare il suo gruppo esoterico.. e la persona più diretta e lineare di tutti, “Ramon” disse di fronte a tutti che era impossibile.. non c’era alcun entusiasmo… non c’era atmosfera… anche in quel momento il diavolo si alzò e usci come se fosse indifferente…percepii la rabbia tenuta a freno.. a stento.. percepibile ma fingeva un distacco cosi grande che abbandonava il luogo senza una parola

Credo che questo stesso odio possa essere o no associato al suo apparire come diavolo, è semplicemente il suo.

Il diavolo di cui parlo è nato in una buona famiglia e si è sviluppato diverso da tutti gli altri componenti della famiglia. E ciò che ha fatto è fare delitti a non finire…
Prima ha provato anche come fanno tutti, senza usare i poteri occulti, poi si è preso paura e ha cominciato  a lavorare coi poteri per scopi che gli tornavano comodo. Nulla di trascendentale, nulla che avesse a che vedere con Dio. Quando gli chiedo che cosa avrebbe fatto se un altro avesse fatto a lui le stesse cose non risponde. Perchè non gli frega nulla…
Dunque si potrebbe chiamarlo semplicemente un delinquente che usa mezzi che per il momento non sono provati documentati…si potrebbe, si potrebbe tentare.. ne ho parlato in vari post
Non vedo il modo di separare il diavolo da un semplice delinquente .. anche il delinquente cerca di acquisire strumenti di offesa e di farla franca..

 
POST SCRIPTUM  (01- Maggio 2007 )
DIAVOL-MENTE: ancora sulle ragioni degli attacchi

Nello scorrere dei giorni, sono emersi due elementi che hanno contribuito a questo attacco fulmineo molto duro.
Sempre, da quando J. mi tormenta, quando sta per impegnarsi in lavori (come lui li chiama) che lo costringono a non occuparsi di me perchènon ha tempo, mi da “una lezione” anticipata, molto dura, cosi che io, mentre sto meglio, non mi dimentichi con chi ha a che fare.. Che sia andata cosi ha un riscontro nel fatto che la settimana successiva io mi sono sentita libera dal diavolo… con le vacanze certo egli è andato a fare altro, forse in un altro posto…forse persone che sono andate lontano in vacanza.. e questo gli
Un altro elemento è stato forse il fatto che nella seduta dall’analista precedente all’attaco, io avevo fatto una sintesi della situazione delle mie difese. Le dicevo che ero capace di difendere bene le parti piccole (mani, testa, gambe..) ma non le parti centrali del corpo, più ampie … avevo allora pensato che avrei dovuto dedicarmi a costruire un angolo protetto, che eliminasse, almeno nel sonno, ogni attacco…
Spesso il diavolo assiste alle sedute dell’analista. Sa che per me è un momento importante, dunque.. egli vuole ascolare che cosa dirò di lui a un’altra persona.. In questo caso deve essersi davvero infuriato al solo pensiero che io pensi di sfuggirgli perfino per qualche centimetro.. e inotlre che potessi fare un nuovo esperimento, che forse avrebbe successo. Forse lui stesso lo sa..
Egli mi ha, come primo atto, minacciato. Di brutto. Mi ha detto con aria temibile: “Credi che io non ti possa attaccare più duramente? “
Io non me ne proccupai. Ormai sono incallita.
Il diavolo non ha fatto cenno al rifucio dai fantasmi, ma ha concentrato l’attacco come se fose ineressato a dimostrarmi che le mie difes non servono… credo ceh fosse un atttacco diversivo perché altre volte ha fatto cosi. Per esmepio quando stavo facendo i miei esperimenti sulla plastica mi fece capire che era veramente arabbiato perché usavo le puntine da disegno, le quali non erano una soluzione agibili, di fatto.
Cosi la mia attenzione veniva spostava verso ogni protezione conosciuta.. insomma non so come sia che io di fatto ho dimenticato l’angolo protetto e ho cercato di difendermi altrimenti.. sotto attacco era difficile anche organizzare una difesa nuova …
Credo che tutti questi elementi possono avere contato nella decisione di attaccarmi a fondo… Io trascuravo certe difese, e non ne usavo altre perché ciò che impiegavo mi pareva sufficiente. Pillole tibetane non le usavo da molto, l’aceto non lo usavo più nell’alimentazione,  mentre prima lo facevo di frequente… [per esempio spesso mangiavo tonno in scatola con una cipolletta a fettine e aceto balsamico ]  in ogni caso sotto pressione ho usato tutte le difese che mi sono venute in mente che erano a mia disposizione, e questo ha dato un risultato .. ora le difese che proporrò saranno complessivamente più
forti, più adeguate. Terrò presente la possibilità di un massimo attacco. (sulle
difese che ho usato infine vedi post col titolo: possessione diabolica: estreme difese efficaci.


POST SCRIPTUM Soliloquio o conversazione col diavolo?

Un altro avvenimento dei giorni di cui parlo nel diario mi trova seduta in una atmosfera di paura, e come spinta a difendermi da una accusa: di essermi comportata male con diavolo, in modo vendicativo. Dunque le sue azioni sarebbero stata anche una vendetta o una punizione per il mio comportamento.
Quando sono andata dall’analista ho espresso incertezza sul fatto che il diavolo veramente fosse li. Poi, riflettendo ancora, soprattutto sul fatto che l’atmosfera attorno a me era di paura, sono arrivata alla conclusione che il diavolo, che pure non si vedeva chiaramente in alcuna forma fosse li..  Io sono poco proclive alla paura, e la paura era attorno a me.. come se incombesse per costringermi a parlare..
            In ogni caso ci poteva essere un elemento personale. Io mi posso sentire in colpa per tutto ciò che è successo. Ogni giorno le vittime di stupri o altro in qualche modo si sentono colpevoli di quello che è successo e non ne parlano.
Comunque sia di fronte a una ipotetica accusa di aver agito con crudeltà verso di lui ho ricostruito ogni passaggio della vicenda.
            In primo luogo per dieci e più anni il diavolo mi ha fatto del male, senza che io gli avessi fatto nulla e senza che io ne sapessi nulla… questo sposta pesantemente le colpe sul diavolo..
            In secondo luogo, quando ho scoperto che era il diavolo ho cercato di difendermi da lui e di difendere gli altri, niente di più. Ho parlato di lui agli altri, ai suoi amici e ai miei perché aprissero gli occhi, e inoltre l’ho fatto anche perché costringendolo a usare più che poteva i suoi poteri contro di me speravo che si sarebbero indeboliti (ho accennato a questo nei riferimenti: infatti fu la lettura di un libro di Swami Shwaranand ). Non mi aspettavo che si sarebbe ammalato gravemente per questo. pensavo solo che avrebbe perduto i poteri con cui mi faceva male.
Anche in seguito, il mio comportamento non ha avuto nulla della vendetta.
Dunque gli ho chiesto che cosa avrebbe fatto lui al mio posto. avrebbe fatto di meglio?
Non ha ribattuto nulla. Non aveva nulla da eccepire. So che pensava che se lui fosse stato al mio posto avrebbe fatto cose atroci contro di me per vendicarsi: le stesse cose del resto che ha fatto senza che io avessi colpe.
Infatti io ho fatto tutto per legittima difesa. Punto.
Alla fine della conversazione, io mi sono sentita più forte. Lui non ha potuto darmi torto, ma questo non vuol dire che abbia deciso di non imperversare…
Non gli importa… ma questo round l’ho vinto io, che alla fine non mi sono sentita in colpa.. non mi chiederò più: potevo fare di meglio?
Cosi credo sia stato positivo per me .. non importa se il diavolo era presente..
ma io credo che lo fosse..


POST SCRIPTUM Sono anche continuate le riflessioni con l’analista sul perché il diavolo è un diavolo. Appare come il risultato, secondo la mia analista, di gravissimi maltrattamenti e abusi sessuali infantili. Un addestramento apposito per renderlo quello che è. Un abuso teso a spezzarlo e d'altro canto a fargli credere di essere un superuomo.. Ci sono casi, come i bambini costretti a combattere e a uccidere...
Potrebbe esere stato cosi per lui? Nulla lascia trapelare...

Lui mi ha fatto intendere in risposta, in modo chiaro, che fin da piccolo si divertiva a produrre sofferenze negli altri.

Anche la sua pedofilia faceva pensare a pregressi abusi infantili, ma anche li lui rifiuta di ammettere di aver subito violenze...

postato da: vivamerlin alle ore 16:47 | Permalink | commenti (4)
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