vivamerlin vive

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sabato 28 gennaio 2012

A CASA DEL DIAVOLO, SOTTOCASA

Lunedì, 26 Febbraio 2007

In sintesi la casa del diavolo non era una casa come tutte le altre. Col senno di poi si può vedere una corrispondenza tra il suo essere demone e le cose che erano presenti o mancavano da casa sua, per esempio la sua collezione di dopobarba per uno che non ne usava mai .. l'assenza costante di cibo ... la mancanza di un angolo di meditazione che diceva di avere.. l'assenza di colori .. di un telefono .. perfino di un frigorifero.


Ero entrata con lui.
La casa non era un castello incantato, c'era un anditino stretto e in bella mostra una fresca busta azzurra, segno di una recente corrispondenza amorosa.
Era la mia busta azzurra, che poi dentro conteneva un foglio azzurro scritto con inchiostro oro..
Disse che si era fatto imprestare un aspirapolvere da una vicina, che era entrata poco prima. Perché mai non si comprasse un aspirapolvere poi.. forse mi faceva l’onore di liberare la casa dalla polvere, prima di portarmi li… e di fare sapere ai vicini che aveva una storia… ero delusa .. ebbi l’impressione che un vero gentiluomo non mette le lettere amorose in  bella vista, che non fa mostra della sua vita privata ... a meno che la lettera non appartenga a qualcuno di cui non ci si cura.. il cui interesse principale è far sapere che qualcuno lo trova interessante..

Diavolo non era diverso da ogni altro. Aveva tutto al suo posto, due gambe, e niente corna. Il viso era liscio e fino allora non avevo ancora visto la sua fronte aggrovigliata..
Una scrivania totalmente coperta da pile di 7- 8 libri per pila. Il diavolo non si siede a leggere.
"Dove ti siedi a meditare?"  chiedo. "Li" risponde, indicando un cuscinetto intonso poggiato sul nudo pavimento davanti a una fragile consolle. Un uomo cosi grande su un cuscinetto cosi piccolo? Diavolo è bugiardo.
L’ho visto sempre seduto su due comodi tappeti e si serviva di tre cuscini spessi, sotto di se e alle spalle .. stava ben appoggiato al muro.. e teneva un coperta per le gambe, forse per coprire le sue forme prorompenti alla vista altrui ma anche per tenere caldo…

C’è più d’un piccolo portincenso coperto di polvere, ma nessun incensoper accendere. Vorrei accedere, ma dice che non c’è nulla del genere... non fa proprio parte del luogo..
Un angolo di meditazione, per la mia esperienza, contiene incenso...
Ma l’incenso disturba le infestazioni.. rende impossibile l’accumulare le volontà e depositi …

Lui non ha angolo di meditazione perché non medita. Ma non lo dice.
Un letto piccolo da single.
Una librerietta piena di libri disposti tutti dritti.
Nessuna radio nessuna tivù, nessuna musica, nessun telefono. Non c'è alcun apparecchio elettrico, il diavolo spiega. Non si può accendere una romantica musichetta..
Si sa che il minimo rumore disturba il funzionamento dei poteri..
Il fatto che non ci fosse addirittura il telefono mostra l’estrema dedizione del diavolo ai poteri.. mostra quanto fosse vero quanto mi rispose quando, avendo scoperto i crimini che compiva sugli altri coi poteri gli avevo chiesto di rinunciarci in cambio del mio silenzio.
E lui mi aveva risposto: Come faccio? Ho solo quello…”

I muri sono bianchi, i quadri sono coperti da lenzuola bianche. Sotto ci sono dipinte grosse grosse uova su sfondo scuro ma lui dice che sono delle anfore.
In bagno ci sono sette asciugamani bianchi, disposti su una scala da muratore pressappoco.

In cucina c’è un fornelletto senza forno con il coperchio chiuso sopra. Sopra il coperchio del fornello chiuso ci sono bottigliette di profumo. Dice che sono dopobarba e che ogni donna che ha conosciuto gli ha regalato un dopobarba. Nel mobile di cucina ci sono esposti altri dopobarba. Io visitatrice miope senza occhiali non affronto il compito di leggere le etichette dei dopobarba, né le apre. Distratta visitatrice. Non facevo indagini, allora..

Nessun frigorifero, nessun cibo. Nessun caffè né te. Non si servono dopobarba.
Strano, per un uomo di buon peso..
Fuori dalla finestra il diavolo ha una piramide di cemento.  Era un regalo, di qualcuno che non sapeva che farsene. .. mi dice.
Sulla targhetta della porta c’era nome chiaro nessuno, il citofono non esisteva.. e diceva che cosi voleva confondere un tipo che gli bussava..
Ecco come era la casa di diavolo. Che fa diavolo a casa sua? Rientra sempre prima degli altri…certo non fa meditazione, è chiaro, lui che si mette sempre tre grossi cuscini sul tappeto per sedersi…

C’era una lettera azzurra sull’entrata…
Comunque lo seppi anche io per esperienza che lui non è tipo da restare con una donna tutta la notte..

Preferiva stare sdraiato da solo… il letto era un po’ sfondato…

Gli dissi tanto per dire che avrei potuto, se passavo di li, bussargli.. ma lui non mostrò certo entusiasmo … solitamente persone gentili avrebbero detto ma si.. certo.. tanto sapevano che non ci sarei certo passata..

Fu in quella casa che una volta mi resi conto che c’era una “nube sporca” nell’aria. Gli dissi, usando un linguaggio che non avevo mai prima impiegato, che nella sua casa c’erano energie negative… ero a disagio .. lacrimavo..

Non misi più piede a casa sua.. non mi ci portò mai più … avevo colto una cosa che non avrei dovuto vedere..
In qualche modo a chi coglieva questi elementi legati a lui finiva per pensare, chissà come, che lui, ingenuo bambino, veniva colpito da qualcun altro..

Cercò di farmi credere che c’era una donna gelosa.. cosa che invece risultava inventata sulla base del buon senso e della ampia documentazione..

Ripensando a distanza ai vari elementi della sua casa credo che egli non avesse alcun colore alle pareti per non essere disturbato.
I tibetani usano figure coloratissime per proteggere dai demoni.. i tanka che rappresentano divinità ..
Per fare le sue continue uscite dal corpo il diavolo aveva bisogno di non essere assolutamente disturbato e cosi si spiega il fatto che tutto era bianco, e se c’era un quadro (delle anfore chiare su sfondo scuro, che io presi per uova, ma lui mi corresse) ecco che lo copriva per bene con un telo bianco..

L’elettricità doveva dargli fastidio, se lui non aveva li neppure per sbaglio una radiolina o che so io una sveglia a pile..
Non aveva neppure un frigorifero..
Aveva certo le lampadine al soffitto, ma questo era tutto.
E’ importante visto che appare chiaro che l’elettricità disturba i poteri..

La nuvola sporca mi fa pensare che quell’uomo formasse le sue scure masse infestanti a casa sua, magari impiegando il suo odore corporeo o che altro, e poi, caricandosi li, andava a scaricare il tutto nelle case e nei corpi altrui… Voglio sottolineare che quella fu la prima volta in cui mi resi conto, vidi chiaramente una nuvola sporca dentro una casa.. dopo, anni e anni dopo un giorno sentendo dolore avvicinai una candela  al punto dolente –una gamba- e vidi un fumo nero sprigionarsi.. cominciai a percepire dal mio umore depresso che forse qualcosa agiva su di me, e portando la candela mi sentivo liberare… eppure non percepivo lo sporco a vista, con gli occhi, come mi è successo solo a casa del diavolo..

La mancanza di cibo in casa sua spiega che se aveva voglia di energie non mangiava ma prelevava dalle persone che vampirizzava..

Per ciò che riguarda i dopobarba posso dire che lui non usava dopobarba.. quando lo incontravo aveva fatto in tempo a tornare a casa dal lavoro, farsi una bella doccia.. ma non aveva un odore di dopobarba, solitamente anzi probabilmente sempre..
I dopobarba avevano sicuramente un’altra funzione, che scopri anni dopo, quando volendo terrorizzare una donna finse di essere lo spirito del padre morto da poco –un uomo che conosceva e certamente si era annotato il profumo del dopobarba – e gli apparve appunto con l’odore del dopobarba del morto…
Il diavolo non mancava di suggerire che il fatto che il dopobarba era proprio quello del padre era prova del fatto che proprio del padre si trattasse… benché questo sia un pensiero oltremodo sciocco: come fa infatti il morto, dopo la morte e ciò che sappiamo che capita al corpo dei morti, a odorare di dopobarba?
Miracoli che i morti compiono?
Una volta un tipo raccontava, nel gruppo di qualcuno che credeva di essere lo spirito di Tolstoj redivivo.. e il diavolo commentò:
“Tolstoj non ha nulla di meglio da fare?”.
E’ ciò che dico anche io: il padre della ragazza, padre rigido ma affettuoso, non aveva di meglio da fare che tornare a spaventare la figlia con rumori.. e come avrebbe mai fatto a odorare di dopobarba? Il suo spirito entrava in una bottiglietta chiusa? Miracolosamente avrebbe prodotto il dopobarba che in vita doveva comprare?

Il diavolo raccontava che voleva mettere su famiglia, ma la sua casa del tutto sguarnita di ogni confort mostrava bene che non ne aveva la minima intenzione..
Anzi non voleva distrazioni: musica televisione... il frigorifero...

La magia nera esige una grande concentrazione mentale, uno sforzo continuo che può durare anche giorni o settimane.
Milarepa, per esempio (v citazioni al post sul prendere le misure del diavolo) poteva lavorare indefessamente per produrre una magia nera per sette giorni continui, cui attendeva “murandosi” addirittura.. se il luogo in cui doveva agire era lontano, ci lavorava per 14 giorni.
In questo caso il diavolo di cui parlo si ritirava prima degli altri, aveva un lavoro remunerato che poteva gentire con molta libertà di orario.. e inoltre aveva gli week end in cui poteva agire per tutto il tempo.

Il fatto che il suo cuscino evidentemente non  fosse stato mai impiegato, e il letto sfondato significa che certo non meditava seduto sul letto… non meditava e basta. Avrebbe potuto dire che non ne aveva bisogno, o dire che non lo faceva, ma mi mentì, disse che meditava su quel cuscino.

Per concludere, è importante sapere queste cose perchè combaciano con ciò che si sa sulle difese.
Il diavolo pretende assoluta calma per agire.
Il fatto che aveva sulla porta un nome che non era il suo era un modo per non farsi trovare.. non invogliava nessuno a farlo.. e alle donne che voleva frequentare, e per farlo usava una gran dose di magia giorno e notte, faceva in modo che credesero che non erano affatto importanti cosi che non venisse loro in mente di “disturbarlo. Tutti sapevano che c’era solo un’ora al giorno in cui lui era disponibile al telefono e non a casa sua e se si era poco poco fuori orario chiedeva spiegazioni ..
Può essere che eviti l'elettricità perché lo disturba. Aveva certo le lampadine per l’illuminazione, ma presumibilmente le teneva spente.  Per fare magian nera non occorre certo vedere con gli occhi...Questo confermerebbe l'utilità delle pile elettriche.. delle cure magneto terapiche.
Ci si potrebbe servire di queste informazioni per disturbare questi mostri. Per creare, per esempio, prigioni adeguate a loro e ai loro poteri, visto che quelle abituali non sarebbero certo in grado di impedire le loro azioni..
Lasciare che agiscano i loro poteri è come permettere che i malviventi si portino in carcere le armi..
Certo per il momento non siamo assolutamente in grado di inchiodare queste persone, visto che neghiamo perfino che esistono... non facciamo test, non ci proviamo neppure..

Si potrebbero far vivere questi tipi in stanze di prigioni decorate di colori vivaci, piene di apparecchi elettrici di ogni tipo, guarnite di telefoni sempre in funzione..
Si potrebbero fare molte cose per disturbare questi sporchi signori non sono invincibili.. sono più deboli dell’elettricità, del suono dei telefoni.. della ventilazione …dell’aglio e delle altre difese di cui ho parlato..

 
POST SCRIPTUM: NON VOGLIO DIRE CHE IL MAGO NERO IN QUESTIONE NON MANGIASSE MAI. CERTO NON A CASA SUA.



postato da: vivamerlin alle ore 16:50 | Permalink | commenti
categoria:a casa del diavolo sottocasa

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