vivamerlin vive

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martedì 31 gennaio 2012

ANCHE IL MAGO/DIAVOLO FA ERRORI E LASCIA INDIZI.

Giovedì, 11 Giugno 2009

Ecco una piccola detective-story, come si è sviluppata, in realtà. La detective sono io! e il criminale occulto, infine scoperto, è naturalmente Junk il diavolo. Si può anche evincere una cosa che ho notato anche altre volte: il diavolo è distratto ...

Un giorno Junk in forma invisibile venne di fronte a me a casa mia e disse con tono impeto e assalto: “Junk è perfetto, meraviglioso, strabiliante, tu sei una nullità!” Lungi dal pensare che Junk era in loco, risposi sotto l’assalto: “Si, hai ragione, non contesto.. ” Credevo di stare parlando tra me e me, da sola. Dopo un attimo però riflettevo cosi: “Si, Junk è infinitamente migliore di me, ma guarda i suoi familiari, guarda come sua madre e suo padre sono di salute più cagionevole dei miei. Guarda sua madre, come è debole.. e invece guarda perfino mia nonna .. è ben più vecchia e vedi come cammina bene …”.
Giorni dopo tornando a casa trovai mia madre a letto ingessata a un braccio. Terrorizzata, non voleva più camminare.
Ignara della provenienza sentii questo pensiero: “Dio si è vendicato di te perché hai pensato male di Junk. Dio ama Junk”.
Inizialmente mi sentii molto in colpa, ma presto mi ribellai: “No, Non è vero. Se Dio avesse voluto vendicarsi di me, avrebbe fatto cadere me, non una persona innocente”.
Poiché mi era stata suggerita una connessione tra l’incidente e il mio comportamento, anche senza essermi resa conto e neppure sospettare che Jung mi avesse suggerito questo pensiero, il mio intuito mi suggerì che forse Junk avesse sentito i miei pensieri e si fosse vendicato su di me per quello.
Una volta mi aveva mostrato che leggeva i miei pensieri, tutto per impressionarmi.
Dunque semplicemente pensai che era in casa e aveva sentito questi pensieri sui suoi genitori.
Mi arrovellai per tre settimane su tre cose:

Junk sarebbe capace di uccidere? (Un incidente del genere avrebbe potuto essere mortale).

Junk ha poteri che gli permettono di farlo occultamente? (non c’era nessuno sulla scena del crimine).

Junk lo ha effettivamente fatto?

Dopo tre settimane di lavorio mentale giunsi alla conclusione che non avevo idea se Junk avesse il potere di produrre l’incidente. Mi arrovellavo sul come avrebbe potuto produrlo coi suoi poteri. Chiedevo a mia madre se qualcuno l’avesse spinta. Lei negava assolutamente. Pareva che, contrariamente alle sue abitudini di attenzione, quel giorno fosse contenta e distratta e per di più avesse preso un sacchetto della spazzatura da buttare prima di scendere le scale molto ripide e alte da cui era caduta. Di solito non prendeva nulla in mano, per paura di cadere.

Inoltre non avevo idea se Junk lo avesse effettivamente fatto.

Ma arrivai alla conclusione certa e sicura che Junk poteva uccidere, che aveva la mente di un assassino. Non posso ricordare minimamente tutto quello che mi passò in testa come arrivai a quella conclusione, che era di tipo intuitivo, cioè frutto di infiniti ragionamenti. Andavo al fondo degli episodi in cui aveva prodotto in me una intensa sofferenza ... delle  finte “sincerità” scelte per ferire … delle cose che occultava .. dovevo superare la barriera della sua espressione da bambino di due anni – lui che ne aveva più di sessanta - che metteva sù quando lo contestavo  ..

Senza minimamente sospettare che ogni mio ragionamento era stato ascoltato da Junk, mi stupii molto una sera tardi, di vedermelo comparire in forma quasi visibile, e grandezza simile alla sua, di fronte a me. Leggevo seduta sul letto. Era furioso.
Gli dicevo: "Ma perché sei tanto arrabbiato con me? Che ti ho fatto?"
Lui stava appena dietro una pianta pendente dal soffitto, una cascata di fiori rossi e di belle foglie grassottelle. Tentava di spingere con un dito (un dito di quel materiale biancastro di cui la sua presenza era costituita) la bellissima pianta e mi mostrava come non ne fosse capace.
Qualche giorno dopo Junk e io entravamo in persona fisica nella mia stanza, in pieno giorno. Egli osservò, guardando la pianta: “E questo che è?”, per dire che non l’aveva mai vista. Insomma che lui mai cercato di spingere la pianta verso di me. Che non era venuto in camera mia giorni prima.
Mi ricordavo chiaramente che tempo prima su quella pianta, sul perché l’avevo comperata e sulla sua eccezionale bellezza avevamo parlato.
Dunque sono arrivata, da perfetta Sherlock Holmes, a capire che lui era stato li, ma voleva negarlo. Inoltre scoprivo senza ombra di dubbio che mentiva. Che comunque voleva mostrarsi ferito per le mie conclusioni su di lui come “capace di uccidere”. E mi mostrava che lui non era capace di spingere la pianta, tanto meno un uomo.
Per la verità ciò che successe dopo fu che io continuai a frequentarlo. Gli diedi comunque il beneficio del dubbio. Non parlai dell’incidente ad anima viva. Forse fu dopo questo episodio che lui guardandomi disse che io ero la donna più stupida che conosceva! Disse questo con aria felice probabilmente perché si sentiva libero di usare i suoi poteri senza paura di essere scoperto.
Ma fece subito anche altri errori. Per esempio la mia analista un giorno mi guardò con uno sguardo di odio intenso. Io uscii dallo studio pensando: ma guarda quella vecchietta cosi carina! Chi avrebbe mai detto che avesse uno sguardo d’odio identico a Junk! Nel giro di pochi giorni, anche li, arrivai alla conclusione che Junk aveva fatto questo in modo che io interrompessi l’analisi, durante la quale io cercavo sempre di parlare della mia relazione con lui. Fece di tutto perché io non potessi mai parlarne, per dieci mesi. La mi analista mi aveva detto che qualcuno le aveva detto che Junk era “un fascista”, che conduceva il gruppo in modo “fascista”.
Poi quella scena e lo sguardo di odio. Fu un altro passo falso che egli fece.
Un’altra volta lo colsi in fragrante. Cerco di farmi credere che avevo avuto una rivelazione interiore in cui il mio interiore mi suggeriva di dare soldi a Junk! Lui che tanto lo meritava! Mi accorsi che era un raggiro quando lo vidi di persona e fece finta di non saperne niente. Poiché sapeva sempre tutto, questo evitare il mio sguardo muovendo la testa velocissimamente dall’altra parte mi suggerì intuitivamente la verità. Inoltre io avevo avuto esperienze interiori e dunque sapevo che non c’era nulla di vero in quella esperienza.

Poi, col tempo e con la paglia, ho capito come Junk poteva produrre un incidente come quello occorso a mia madre. Che non gli era necessario spingere. Attraverso la possessione gli sarebbe stato facile far fare un passo sbagliato, per esempio ... o rendere le persone stanche e distratte o ..., cosi da sbattere con la macchina contro un albero.. cose che usava e aveva usato in passato per eliminare concorrenti o per invidia o per vendetta ecc. Una volta caduta la maschera produsse molti altri incidenti tipo quello occorso a mia madre.
E sono arrivata da poco, credo forse con un suggerimento del diavolo stesso, alla verità: che lui aveva prodotto simili incidenti alla propria madre, e per questo si era ammalata. Dunque non avevo ragione di cantare superiorità sui suoi parenti. La differenza tra mia madre e la sua era solo che la mia non aveva avuto lo stesso “filiale” trattamento.
Non ci ero ancora arrivata.


POST SCRIPTUM (una settimana dopo).
Nel giro di pochi mesi ancora, dopo i vari episodi prima racocntati, e a seguito anche di suoi altri fatto intollerabili, fuggivo in India, definendo la mia relazione con Junk “due anni di inferno psicologico” . In India scoprivo che Junk teneva la relazione con me con continue possessioni, cosi manipolando la percezione che avevo di me, sostituendosi a me. L’idea che una persona sia cosi crudele da entrare in un’altra non mi sarebbe mai passata per la testa. Una possessione è un delitto di gravità inimmaginabile. Peggio dell’omicidio o dello stupro. Ognuno ha il diritto di essere se stesso. Junk manipolava la percezione che una persona aveva di sé per fare si che le persone avessero di sé un’immagine degradata, criminale, pedofila ecc. Le manipolava non soltanto facendole vivere pensieri e d emozioni che erano loro estranee, ma a loro insaputa, oppure facendole vivere in prima persona quelle esperienze.
Una volta, al termine di una festa con persone che conoscevano da anni Junk come allievi, venni a sapere da un uomo giovane che lui ed altri del gruppo amavano in modo particolare, più di una donna di cui erano molto innamorati, delle prostitute laide e sporche e malate.. E io francamente mi sono chiesta...

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