vivamerlin vive

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venerdì 27 gennaio 2012

19 L’IMMAGINE CON CUI NOI RAPPRESENTIAMO IL DIAVOLO È SOLO UN SUO STRUMENTO

Mercoledì, 27 Settembre 2006



Il diavolo, o meglio l’immagine con cui noi rappresentiamo il diavolo è solo uno strumento nelle mani del ..diavolo …Una volta sola ho visto l’immagine del volto di un diavolo … Ho letto su Monroe …  che un … astrale o corpoeterico può prendere la forma che vuole. ..anche quella di un demone dunque?. …  le apparizioni sono praticamente impossibili se stiamo in luoghi ventilati.

Perché dici di aver conosciuto il diavolo? Puoi descrivere le tue esperienze in materia, senza tralasciare nessun particolare? Queste sono le domande sensate che rivolgo a chiunque dica di aver avuto a che fare col diavolo. C’è tra voi chi le ha avute? Rispondete. E adesso alla domanda comincio a rispondere io.
Io ho avuto a che fare col diavolo per molti anni, per questo ciò che dirò oggi non potrà certo essere tutto. Una volta sola ho visto chiaramente l’immagine del volto di un diavolo, molto bella, cosi perfetta da poter essere parte di un dipinto medioevale. Era una specie di teschio, aveva però anche dei peli come avesse una barba. Come quadro era accuratissimo, e bellissimo, come figura di diavolo.

Quando l’ho vista non avevo la più pallida idea del perché quella figura fosse li, e del suo significato.

La faccia era visibile dentro la faccia di un uomo che conoscevo, che era conosciuta per essere ed è una persona ottima. Chiamerò questo uomo Jason. (Al tempo la conoscevo da poco, posso dire che avevo fatto delle piacevoli chiacchierate. Che eravamo anche andai in giro insieme qualche volta, negli ultimi tempi, in forma del tutto amicale.) Fui ovviamente colpita da questa visione del diavolo e cercai di dare un’interpretazione al fatto.

Molti anni dopo ho scoperto che, senza ombra di dubbio, un’altra persona (che era presente a qualche metro dall’uomo, lo ricordo bene anche se sono passai molti anni ) era la persona responsabile della apparizione. Egli, un uomo in carne ed ossa, ma dotato di poteri occulti, faceva apparire quell’immagine.

Mi chiedo se soltanto io ho visto ciò che ho visto. Nella scena erano tante persone, buoni conoscenti, tendenzialmente amici. Io non fiatai su ciò che avevo visto. Nessun altro lo fece. Non ho mai sentito nessuno parlarne.
Cosi mi resta il dubbio se la apparizione fu fatta nella testa del ragazzo, ecosi esattamente la ricordo, o apparve solo dentro la mia testa? La visione, secondo quanto potei capire sulla base di tutto ciò che sperimentai nel tempo, era orchestrata per annullare ogni rapporto tra me e Jason. Il diavolo D. fece anche altro genere di manipolazioni, interferendo occultamente sulla percezione che avevo di Jason. Cominciai a sentirmi molestata da Jason. D. il diavolo mi offri anche, presumibilmente (occultamente, oculatamente), una interpretazione possibile dell’apparizione. Finii per credere di pensare che se il diavolo appariva in una persona, era perché quella persona era diabolico. Non ero però certa. Cosi non raccontai mai, dico mai e a nessuno ciò che avevo visto. Fui saggia, sono contenta di questo. Pensavo anche possibile che l’immagine fosse il frutto di una mia “proiezione”. (Voglio sottolineare però che non avevo mai visto nulla del genere prima, in tutta la mia vita. Solo dal momento in cui ho fatto parte del mondo di D. anche senza saperlo, si verificarono questi fatti. E non solo per me. )
Sta di fatto che io tenni Jason a distanza. Mi sentivo molestata. Jason e i comuni amici non sapevano perché mai di colpo io trovassi Jason antipatico. In effetti come potevano immaginare…?

Diversi mesi dopo uscivo a cena con il diavolo in persona, e gli chiedevo di diventare il mio fidanzato…

Nel tempo, e a seguito di varie e numerosissime esperienze, ho concluso che l’apparizione del diavolo era uno degli strumenti scelti da D. – il solo diavolo che ho conosciuto -, a seconda delle situazioni, per portare avanti i suoi intrighi e i suoi crimini.
Per oggi ho raccontato questa esperienza e sostanzialmente mi fermo qui. solo aggiungo che ho visto manifestazioni inscenate da quest’uomo di svariati tipi, e anche, e questo francamente lo trovo significativo, il fatto che egli leggesse libri relativi ai Bestiari medioevali, con figure di mostri metà uomo metà animale, e anche “Il Grimorio di papa Onorio. Evocazioni diaboliche”. Mettendo insieme il tutto direi che lui imparava a mostrarsi come demone, e non certo solo con me. Ho avuto anche il sospetto che l’inscenare le figure più diverse servisse al diavolo a  confondere le vittime e a renderle poi poco credibili o ridicole se ne avessero parlato. Piu uno dice che ha visto incubi e apparizioni varie e più si crede che stia inventando.

Ho letto su Robert Monroe, un uomo americano che in età più che adulta scopre in sé degli straordinari poteri (v riferimenti) che un uomo che mandi fuori dal corpo il suo astrale o corpoeterico può prendere la forma che vuole. In questo caso scelse di impressionare me con questa immagine, cosi da sostenere il piano di eliminare un rivale in campo sessuale. D. era uno che “o parlava di sé o parlava male degli altri”, cosi qualcuno lo definiva. Ma ricordo che una mi chiese espressamente che cosa pensavo di Jason. Gli risposi che mi stava antipatico. E D. replicò: “Invece è proprio un bravissimo ragazzo!” (In questo modo come sospettare D.? Passavo dalla parte del torto… )

[mi conforta nell'idea che il diavolo prende la forma che ritiene piu confacente a chi lo guarda e ai propri scopi il fatto che in ogni luogo i diavoli appaiono con una forma diversa. i nostri diavoli nulla hanno a che fare con i diavoli buddisti, per esempio.  ]

Io considero D. diavolo non perché mi apparve in forma di diavolo, ma per il fatto che si è rivelato capace di fare il male anche a bambini, animali, su persone, su chi lo ama, sui parenti, su chiunque.
Provando piacere nel farlo, giustificando ciò che fa sulla base dell’avere una superiore concezione del male e de bene”, del ritenersi prescelto da Dio per il possesso dei suoi poteri, per il fatto che i suoi poteri gli assicurano totale impunità (finora, solo finora!), per il fatto che le persone non sanno come difendersi da lui e per questo lui ha il potere di vita o di morte su di loro. Tutto ciò che dico lo so per esperienze ripetute, per una serie di circostanze che hanno fatto si che D. si rivelasse a me in pieno.

Ciò che ho visto e che posso raccontare è che D. rappresenta il male assoluto.



Io ho lavorato per sopravvivere provando mille e mille volte moltissime cose che ho sentito potevano servire, e anche inventando poi delle cose nuove. Le cose che ho usato, che sono ritenute efficaci per proteggersi dal diavolo, sono state efficaci per proteggermi da D. Dunque forse tutti i diavoli sono come D.?

Questo mi interessa: continuare la ricerca a partire dalle contromisure( per neutralizzarlo, per indebolirlo, anche per attaccarlo e catturarlo). A farle conoscere. A comunicare con chiunque sia sinceramente interessato… A scambiare informazioni ecc.
Post scriptum: Naturalmente non voglio dire che tutti i diavoli sono persone fisiche dotate di poteri demoniaci. So per esperienza che non è cosi. Se posso aggiungerei però che il diavolo che io ho conosciuto aveva poteri (un po’ ) più grandi da vivo che non da morto.

Nota importante:
Voglio aggiungere qui, affinché si ricordi qualcosa di concreto, che leapparizioni sono praticamente impossibili, o di brevissima durata, se noi stiamo in luoghi ventilati. Forse è un caso, ma spesso le apparizioni sono rappresentate in luoghi dall’aria ferma: grotte, stagni… vecchi castelli, luoghi chiusi…
Cosi la ventilazione ci protegge da ogni apparizione. Personalmente in effetti mi è successo proprio cosi. Io non vedo apparizioni da anni e anni, in cui uso regolarmente i ventilatori.

Invece possono aversi incubi, cioè sogni in cui vediamo immagini terrificanti, anche quando il luogo è ventilato. In effetti il diavolo fa sognare da dentro, e in quel caso il corpo diventa il suo riparo, a meno che noi non ci difendiamo dall’interno.

Dell’argomento incubi parlerò in modo specifico.



Nota : quale è la forma che un astrale potrebbe assumere quando il suo proprietario non è neppure consapevole della sua forma? Robert Monroe dice una cosa curiosa.. Egli racconta che in uno dei suoi primi esperimenti di uscita dal copro si è trovato su un tetto, e non era consapevole dell prorpia forma, ma una persona che ha guardato verso il tetto in quel momento ha detto di aver visto “un tappeto”. Ora mi chiedo se sia questa la forma che assumono naturalmente gli astrali.. quando non decidono che fare si sé… e a questo punto mi vengono in mente le fiabe mediorientali suitappeti volanti.. non sia cosi che si può vedere nella notte questi ”tappeti”?







POST SCRIPTUM con qualche ulteriore esempio: Ripensando nel tempo a questo post, ho ricordato altri particolari che mostrano come l’immaginario relativo al diavolo della nostra tradizione religiosa veniva impiegato da lui opportunamente per fini specifici.

Junk –chiamo il diavolo che ho conosciuto cosi per brevità – effettivamente non ha mai assunto le fattezze del diavolo per apparire a me. L’unico esempio è quello che ho raccontato in questo post. Tuttavia capitò, nel periodo in cui voleva spaventarmi a morte, e in cui io non avevo alcuna difesa che facesse apparire una “macchia nera” –secondo me tratta dall’immaginario di uno dei libri favoriti del diavolo che io stessa avevo letto dopo che me ne aveva aprlato: Il signore degli anelli: gli emissari del diavolo, nella terra di Mordor dove l’ombra nera scende - e le esatte parole: “noi siamo legione”. Intendeva spaventarmi per dire: non sono solo … Non ci credetti, e ho avuto ragione, sono stata sempre seviziata da uno solo.

Un’altra volte io ho chiesto a Junk di cui sentivo la presenza, pressappoco nello stesso periodo di cui ho appena parlato: “Perché hai cercato di rovinare la mia vita? “ e lui mi ha risposto come si racconta nelle storie di esorcisti: “Per odio e invidia della tua forza”. Odio e invidia direi che è ricorrente nel frasario relativo al diavolo. Al tempo della domanda io ero da molti anni cosi mal ridotta che pensai che stesse mentendo e mi arrabbia talmente che interruppi ogni comunicazione. Ma discutendo con una vecchia amica di queste parole, lei mi disse che poteva essere vero. Infatti lui si riferiva a me quando mi aveva conosciuto, molti anni prima.

Ho però due episodi ancora più significativi da ricordare. La loro importanza sta nel fatto che altre persone fecero le stesse mie esperienze, e connesse con Junk. È stato un incredibile caso il fatto che io ne sia venuta a conoscenza.

In un caso sono venuta a sapere di un uomo che, anni prima, era stato curato psichiatricamente perché sosteneva che una persona che aveva lo stesso cognome di Junk e un nome diverso era “il diavolo, proprio il diavolo”! La persona era stata ritenuta particolarmente squilibrata per aver visto questo! Lei, Nora, la persona che mi aveva riferito questo, non era riuscita a credere alle cose che le avevo raccontato, ma la coincidenza la colpiva molto. Cosi mi chiese parecchie volte se nella famiglia di Junk ci fosse una persona con un nome come quello di cui il “pazzo” parlava. Io non avevo modo di sincerarmi di questo. Ma un giorno per caso venne fuori che la sorella di Junk aveva il fatidico nome! Stava scritto nero su bianco, non so se mi spiego!

Come spiegare una cosa del genere? Il diavolo parlava della sorella come una persona normale, non speciale come lui! Una persona qualunque… cioè senza i suoi poteri.

Allora? Probabilmente era geloso della sorella e volle farle uno scherzo diabolico facendola apparire diabolica a terzi. Uno scherzo, un dispetto, un’invidia .. oppure forse a lui non piaceva il “matto”, e voleva farlo ricoverare. .. e organizzò lo scherzo, del tutto all’insaputa della sorella, mi sento certa .. [ Se la sorella avesse avuto i poteri di junk avrebbe fatto apparire il diavolo dentro un altro, non certo se stessa! ]

Il secondo importante caso che voglio riferire capitò sempre nel periodo in cui Junk voleva terrorizzarmi perché non parlassi a nessuno di ciò che avevo capito di lui.

Un giorno venni a spere che una mia conoscente aveva avuto un lutto in famiglia, per farle le condoglianze. Lei non sapeva nulla del mio rapporto col diavolo ed era amica di un’amica comune a entrambe (da cui avevo saputo del suo lutto). A volte lei e io chiacchieravamo insieme piacevolmente, anche se aveva un carattere che io trovavo difficile. Comunque lei conosceva Junk in modo superficiale, lo frequentava insieme ad altre persone, si mostrava sempre cortese e gli faceva dei piccoli favori, ma mi diceva spesso che, secondo il suo intuito, Junk doveva essere un uomo che con le donne si comportava malissimo. Io non parlavo mai di Junk con lei, ripeto questo. Non vedevo lei da mesi. Mi disse che desiderava vedermi perché le era capitato qualcosa che avrebbe voluto raccontarmi. Decidemmo di parlare facendo una camminata in un parco. Mi raccontò che il congiunto che era morto dopo la morte aveva cominciato a tormentarla con rumori che sembravano quelli di un mobile che viene spostato, e mi disse anche che sentiva un profumo di dopobarba che somigliava a quello usato dal padre e inoltre mi disse che un giorno aveva sentito odore di zolfanello e di carne bruciata. Da ciò desumeva che il suo caro congiunto era andato all’inferno e mi diceva che le aveva rovinato la vita.

Sul momento pensai che Agnese (nome fittizio) era cosi sconvolta per la morte del padre da vedere cose che non esistevano! Nonostante fossero capitate a me cose del genere con Junk, pensai che lei stesse ammattendo e che no era vero nulla. Ma arrivata a casa un particolare mi colpì: in quello stesso periodo, una sola volta, io avevo inteso distintamente nella mia stanza da lavoro, per un breve momento, odore di zolfanello e di carne bruciata! E avevo inteso il messaggio che lui veniva dall’inferno a regolare gli affari stessi di Dio, e stessi attenta a quel che dicevo! [Junk forse è passato su una grigliata familiare, e ha preso l’odore, e visto che c’era, non pensando che mai Agnese mi avrebbe parlato di questo, aveva pensato di prendere due piccioni con una fava, me e lei… ]

Non ci credetti per nulla. Comunque una volta collegato il particolare ho messo insieme il motivo per cui Junk avrebbe potuto prendersela con lei. Il fatto è che lei pensava bene di me, e male di Junk, e conosceva le persone che entrambi conoscevamo…

Dunque egli architettò un paino diabolico per fare si che lei scomparisse dal campo visivo..

Voglio far notare che Junk aveva una vera collezione di bottigliette sparpagliate per casa..

È un fatto che Junk riusci ad allontanare Agnese come voleva… Io, avendo visto che l’aver pensato che il suo caro era all’inferno le dava grandissima pena, le raccontai che secondo me tutto ciò che era successo era opera di Junk.. Lei mi fu molto grata, si sentì meglio.

Vedete come è facile per un tipo come Junk dare gravi angosce alle persone! E dire che non è neanche tanto intelligente! Siamo noi dei “polli”!





NOTA. Se dovessi scegliere quale sia l’immagine iconografica che rappresenta l’essere vero del diavolo potrei scegliere quella del “vecchio mal  vissuto” in Manzoni. Lo immagino con la fronte rugosa, tutto il viso rugoso. Una volta ho visto realmente il diavolo in persona (carne ed ossa) con viso cosi rugoso. Pensai che fosse molto preoccupato. Gli chiesi: “Non sei contento?” Mi rispose: “Sono molto felice, invece”.

A distanza di tempo quel viso non mi apparve più preoccupato, ma l’immagine di un uomo in preda a un groviglio di pensieri, che sta calcolando le manovre da fare, che trama oscuramente …

Ci sono palazzi italiani –vecchi probabilmente di più secoli- che hanno, nelle facciate, agli angoli, all’altezza del primo piano, delle facce cosi. Rappresentano il diavolo. Il viso è rugoso, ma hanno anche la bocca aperta. Un viso stravolto.

Ma il viso del diavolo può essere quello di tutti, un viso anche luminoso… pacioso.. ironico …
Il diavolo che io ho conosciuto generalmente aveva un viso disteso.. i suoi delitti non gli davano tormento.. Ci fu un momento in cui mi chiese (in sola presenza, non in corpo fisico) di non scrivere nulla di lui. Gli chiesi allora: “Se non volevi che si venissero a sapere i delitti che hai fatto, perché hai fatto le cose che hai fatto?””Perché non sapevo che sarei stato scoperto!”





UNA CITAZIONE

“Gli spiriti sono invisibili avendo un corpo formato da sottile materia, come l’aria, il vapore, ecc., e vivono liberi, pur essendo talvolta congiunti ad un oggeto della natura. Nel mostrarsi assumono le forme spesso indeterminate e confuse di giganti, nani, corpulenti, magri, ecc. “

dalla Voce Demonologia in Enciclopedia cattolica. 1950 Ente per l’Enciclopedia cattolica. Città del Vaticano.



Direi però che le loro proporzioni sono sempre limitate. Variano molto è vero, ma per es il diavolo che io ho conosciuto poteva parere molto piccolo più basso della mia sedia (la aprte su cui sedevo), ma il msssimo di gandezza era quella di un uomo come era lui in reltà, o poco piu largo e alto. Intendo dire che non può essere grnde come una casa, o una montagna… non ce la fa, non ha cosi tante enrgie per assumere quella dimensione. Può concentrarsi fino a assumere la forma di un ago, cosi può pungere … ma non so quale sia la dimensione più piccola che può assumere, ma a volte fa cose in forma di palla scura, di dimensioni tipo palla da golf…









Nota.  Gli Spiriti Scelgono Di Apparire Come Fate O Come Demoni?



Sono passati mesi da quando ho scritto questo post. Ora ho trovato qualcosa che mi sembra interessante per la consocenza del tizio malefico che ho conosciuto e per gli spiriti in genere. Lui, il diavolo che ho conosciuto, mi ha detto una volta che il libro Fate  (v ai riferimenti  i dati bibliografici ) aveva dei disegni stupendi, che c’era da imparare a disegnare cosi..  non ha detto nulla su ciò che nel libro vi era scritto. Ora mi è capitato tra le mani il libro e naturalmente gli ho dato un’occhiata interessata.

Il libro verte su fate e folletti, descritti in generale bugiardi malvagi e privi di ogni senso del bene e del male e forme le più diverse.

Nelle ultime pagine del libro (le pagg. dell’intero libro non sono numerate) si fa riferimento ad inizio pagina alla teosofia  e sappiamo anche che parte del libro è fatto da estratti di un libro intitolato: Fate che lavorano e giocano, di Geoffrey Hogart, pubblicato dallaTheosophical Publishing House. I passi che cito sono certo ispirati al libro di Hogart.

Interessante è il fatto che le fate.. sono dette mostrarsi in infiniti modi. In altre parole il “diavolo” o la fata o l’elfo non sono che uno dei tanti modi in cui gli spiriti si possono mostrare, traendo le logiche conclusioni.

Questo corrisponde del tutto alla mia esperienza del tizio cattivissimo che ho conosciuto.

A volte percepisco una presenza ma non vedo nulla, a volte vedo una qualche visibile forma. Questo è anche ciò che nel libro viene detto. Cito direttamente sul punto della capacità di cambiare forma e del perché, di cui ho parlato nel post:



Le fate…usano la coscienza collettiva come modello per costruire la loro forma. In questo modo la forma viene determinata da elementi di imitazione di piante o di animali, oppure da stampi tradizionali.

Altre volte intercettano i modelli del pensiero inconscio degli uomini.



È cosi che l’aspetto delle Fate rispecchia spesso i nostri preconcetti su di loro.

Normalmente le forme di queste creature sono diverse e svariate, ma in genere si basano su una forma umana rimpicciolita …



Grazie alla natura eterica della sua struttura, una fata può mutare dimensioni a volontà; se però normalmente è piccola, mantenere dimensioni maggiori per un certo tempo è una fatica notevole. Per poter passare a una nuova forma una Fata deve averla ben presente e tenerla fissa nella coscienza, perché appena il pensiero vaga la forma torna alla normalità.





Più avanti è  descritto un Elfo, detto Brownie casalingo, che vive nella casa di Hogart, l’autore del libro:



.. alto dodici o 15 centimetri….



Nel libro gli elfi possono apparire nudi ma anche vestiti di tutto punto.



[Una volta io ho visto il solito diavolo -che allora era in vita, dunque il suo "corpo astrale"- che mi è parso vestito come un “bucaniere” – cosi ho pensato.. : giacca lunga cintura…forse addirittura baffi.. Come dimensione poteva essere più grande del “Brownie casalingo” di Hogart, ma certo piccolo… ]



E’ anche interessante da notare che le cose che si elencano nel libro come protezioni impiegate dalla gente per difendersi da queste fate ed elfi sono le stesse che sono citate come utili contro i demoni. Ne scelgo alcune :



Un crocifisso o una croce

(fatta anche sulle torte )

la Bibbia,

le preghiere sacre,

le campane

e campanelli

un pentagramma disegnato sulla porta.

ferro – per esempio, un coltello sulla soglia di una porta , un chiodo in tasca, un paio di forbici appese sopra il lettino di un neonato.

Ferri di cavallo.

Un coltello sotto il cuscino

Acqua corrente.



Sale.



Iperico (Erba di San Giovanni)…“L’iperico o cacciadiavoli è ancora più efficace contro gli incantesimi delle fate perché offre una reale protezione contro le fate. ..oltre ad avere grande potere di difesa ha anche proprietà terapeutiche..”



sorbo selvatico

Bruciare i biancospini sulla cima delle colline delle fate per liberare i bambini prigionieri.. [un incenso, quindi]

Un rametto di erica.

Pietre forate per proteggere i cavalli.

un quadrifoglio



In questo libro fate ed elfi appaino come persone capaci di fare cose gentili o perverse senza ragione e distinzione.. anche il diavolo che conoscevo io trovava tutto un gran divertimento, con un solo limite: non farsi accorgere…







postato da: vivamerlin alle ore 12:06 | Permalink | commenti
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